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Ritorno zone gialle e misure: esperti divisi, perché sì e perché no

I virologi hanno idee completamente differenti circa la possibilità del ritorno delle zone gialle: chi è d'accordo e chi no

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Sale l’allerta per la variante Delta e l’aumento dei contagi, tanto che nel dibattito pubblico, negli ultimi giorni, si è tornati a parlare di zone gialle e sistema a colori. Sulla questione si sono pronunciati diversi esperti che si sono divisi: c’è chi è favorevole alla linea ‘intransigente’ (più contagi, sì al ripristino delle zone gialle ed eventualmente arancioni e rosse) e c’è chi crede che si possa andare oltre (con i vaccini se ne può fare a meno). L’AdnKronos ha intercettato tre esperti che hanno detto la loro sul tema.

Il virologo Fabrizio Pregliasco ha dichiarato che “alcune restrizioni potranno essere anche previste purtroppo”, aggiungendo che “è orribile ma potrebbe essere necessario”. L’esperto non esclude a priori il ritorno delle zone gialle e puntualizza che i tamponi sono l’elemento principale “perché più tamponi” si fanno “più positivi si trovano”. “Più li controlliamo e meno contagiano”. Ad oggi “abbiamo bloccato e ridotto il fronte dell’incendio, ma abbiamo tanti fuocherelli che se non monitoriamo ci scappano”, ha concluso.

Matteo Bassetti, invece, sempre intercettato dall’AdnKronos, non vuol sentire parlare di zone gialle: “Se non siamo in grado di far applicare il Green pass, di cosa vogliamo parlare? La sensazione è che questo sia un Paese che quando c’è da chiudere le scuole, i bar, i ristoranti le discoteche sono tutti bravi. Quando c’è da costruire la convivenza con il coronavirus, con alcune regole semplici come appunto il Green pass e il tracciamento, arranchiamo”.

E ancora: “Allora il ritorno della zona gialla è una stupidaggine, dobbiamo far rispettare le regole che ci sono. Prima di chiudere di nuovo bisogna essere seri con le persone e far rispettare le misure che ci sono”. “Basta poi terrorizzare le persone con la variante Delta”, ha concluso.

Massimo Andreoni è invece più vicino alla linea di Pregliasco, affermando che “gli interventi da fare rimangono sempre gli stessi: se aumentano i casi si arriverà alle zone gialle, poi arancioni e rosse. Il sistema dei colori non è mai cambiato”.

Dunque ha rimarcato che bisogna il più velocemente possibile raggiungere “questa benedetta immunità di gregge. Se ci riusciamo possiamo anche pensare, al limite, di lasciare circolare il virus”.

Pierpaolo Sileri: “Zone gialle? Al momento non c’è questo rischio”

Nelle scorse ore sul tema è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri , pronunciandosi a Radio24: “Al momento non vedo, con i numeri attuali, la necessità di un ritorno di alcune Regioni in zona gialla. Ad oggi non c’è questo rischio ma vediamo cosa accade nelle prossime settimane”.

“Abbiamo numeri bassi – ha aggiunto – e non vedo al momento neanche il ritorno di restrizioni. A oggi dati dicono che l’Italia rimane bianca. Dobbiamo osservare non tanto i contagi, ma i ricoveri in ospedale”.

“L’augurio e l’auspicio è che l’Italia rimanga in bianco, ma occorre valutare i dati quotidianamente e settimanalmente”, ha concluso Sileri.

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Variante Delta, rischio lockdown e zone rosse: cosa dicono gli esperti Fonte foto: ANSA
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