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Meta e lo stop ai programma di inclusione e diversità, Apple contro Zuckerberg: l'accusa da Cupertino

Apple non segue Meta di Mark Zuckerberg, respinta la proposta di eliminare il programma su inclusione e diversità

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Donald Trump non si è ancora insediato alla Casa Bianca ma l’aria negli Stati Uniti è già cambiata. In particolare per le minoranze. Dopo l’annuncio dello stop al fact checking su Facebook e Instagram, Meta ha chiuso il programma di inclusione e diversità. Lo stesso hanno fatto Amazon e altri grandi compagnie, ma non Apple, che ha invece contestato la decisione presa da Mark Zuckerberg per riposizionarsi su linee più trumpiane.

Apple non vuole abolire il programma di inclusione e diversità

Il consiglio di amministrazione di Apple ha respinto la proposta di cancellare il programma DEI (diversity, equity, inclusion) su inclusione e diversità.

Si tratta di quei programmi che hanno lo scopo di favorire diversità e inclusione all’interno di una organizzazione, creando una cultura e un’ambiente che siano rispettosi dei diritti di tutti, senza discriminazioni.

Tim CookFonte foto: ANSA
 Tim Cook, CEO di Apple

La richiesta di abolire i programmi DEI è stata avanzata da alcuni azionisti della società, sulla base di una proposta del think tank conservatore National Center for Public Policy Research, secondo cui programmi del genere potrebbero esporre le aziende a possibili cause legali.

Il rischio di cause legali

La proposta di abolire i programmi su inclusione e diversità si basa su una recente sentenza della Corte Suprema americana secondo la quale i programmi volti a evitare discriminazione nelle ammissioni ai college violano una clausola del 14esimo emendamento della Costituzione Usa, secondo cui  tutti i cittadini devono essere trattati nello stesso modo davanti alla legge.

Secondo la sentenza, con questi programmi i college americani avrebbero favorito alcuni studenti in quanto appartenenti a minoranze.

Nonostante programmi del genere siano stati creati proprio perché gli appartenenti alle minoranze non vengono trattati nello stesso modo degli altri cittadini.

Apple contro Meta di Zuckerbeg

Il Cda di Cupertino ha respinto la richiesta, definendola “non necessaria”, aggiungendo che l’azienda ha l’obiettivo di “creare una cultura di appartenenza in cui tutti possano dare il meglio di sé”.

Una decisione ben diversa da quella presa da altre grandi aziende della Silicon Valley, come Meta, Amazon e Microsoft, che hanno scelto di eliminare i programmi e i team dedicati a inclusione e diversità.

Tra tutte quella che fatto più rumore è stata quella del gruppo di Mark Zuckerberg, arrivata dopo l’annuncio dello stop al fact checking su Facebook e Instagram, sostituito dalle “community notes” usate da X.

apple-meta-zucerkberg Fonte foto: ANSA
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