Tossicodipendente picchia il padre malato a letto per farsi dare soldi: voleva 2 mila euro, arrestato a Monza
Attivata la procedura Codice rosso per garantire la sicurezza del padre malato. Il figlio aveva bisogno di denaro per acquistare la ketamina
Ha picchiato per l’ennesima volta il padre gravemente malato, per farsi dare i soldi utili a pagare gli stupefacenti di cui aveva bisogno. Il figlio, tossicodipendente, con problemi di alcool e numerosi precedenti penali, è stato arrestato a Monza dalla polizia, intervenuta dopo una segnalazione. Gli agenti hanno trovato l’anziano debilitato e in cattive condizioni di salute: malgrado la situazione, il figlio ha continuato a cercare di avvicinarsi in modo aggressivo al padre, che ha raccontato poi ai poliziotti le numerose violenze subite.
- La segnalazione dei vicini
- L'intervento della polizia
- Le violenze sul padre
- La perquisizione
- L'incredibile caso in Abruzzo
La segnalazione dei vicini
L’episodio allarmante è avvenuto martedì 11 luglio a Monza. La polizia è intervenuta dopo essere stata allertata da alcuni cittadini, che avevano sentito delle urla e dei tonfi provenienti da un appartamento situato nella zona Cederna.
Le forze dell’ordine si sono trovate di fronte a una scena sconcertante. La porta d’ingresso dell’abitazione era aperta e danneggiata, mentre all’interno c’era un uomo visibilmente alterato. Nel frattempo il padre, un 78enne debilitato e con un catetere, giaceva sul letto in una camera.
La polizia è intervenuta dietro segnalazione in zona Cederna a Monza
L’intervento della polizia
I poliziotti hanno immediatamente bloccato il figlio, un uomo di 44 anni noto alle forze dell’ordine per i suoi numerosi precedenti penali.
Nonostante la presenza degli agenti, l’uomo ha continuato a cercare di avvicinarsi al padre in modo aggressivo, dimostrando una totale mancanza di rispetto e sensibilità verso il suo stato di salute.
Le violenze sul padre
Le violenze subite dall’anziano sono state ripercorse nella denuncia ufficiale presentata. Il padre, nel raccontare l’accaduto agli agenti, ha svelato che suo figlio gli chiedeva continuamente denaro.
Poco prima dell’arrivo della polizia, il figlio aveva iniziato a distruggere mobili ed elettrodomestici e a spintonare e schiaffeggiare il padre, impedendogli di chiamare i soccorsi. L’uomo avrebbe chiesto al padre una cifra intorno ai 2000 euro.
Una volta arrivati altri agenti sul posto, è stata richiesta l’assistenza medica per verificare le condizioni di salute del 78enne. Nel frattempo, il figlio è stato condotto presso gli uffici della Questura.
La perquisizione
Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato una dose di ketamina addosso al figlio, il quale ha manifestato anche un comportamento autolesionista, mordendosi la lingua e cercando di dare testate contro le pareti della camera di sicurezza.
Di fronte a questa situazione di pericolo, è stata immediatamente attivata la procedura Codice Rosso, che ha portato all’arresto dell’uomo.
L’incredibile caso in Abruzzo
Il caso di Monza segue di pochi giorni la macabra vicenda familiare sviluppatasi tra Puglia e Abruzzo, con i tre figli capaci di nascondere il cadavere del padre in un sacco a pelo e abbandonarlo, allo scopo di continuare a incassarne la pensione.
La morte dell’uomo, 81enne, risale a un anno fa, ma solo di recente i carabinieri hanno scoperto la truffa. Uno dei figli, anziché comunicare il decesso del padre, ha deciso di nascondere il cadavere con l’aiuto della sua compagna.
Il corpo è stato trasportato per 350 chilometri fino a Anversa degli Abruzzi, dove lo hanno abbandonato. I carabinieri hanno ritrovato il cadavere in uno stato avanzato di decomposizione e, grazie a una protesi femorale, sono riusciti a identificarlo.
Questo caso eclatante è soltanto uno dei diversi episodi di truffa del genere, come rappresenta l’esempio della badante che, in provincia di Ragusa, è riuscita a intascare la pensione di una donna per ben 10 anni dopo la sua morte.