Tubercolosi: cos'è, quali sono i sintomi e cosa si rischia
Relativamente rara in Italia, nel mondo uccide oltre un milione di persone ogni anno
La tubercolosi (TBC) è una malattia infettiva e contagiosa causata dal Mycobacterium tuberculosis, un batterio noto comunemente come Bacillo di Koch, dal nome del medico tedesco che lo scoprì nel 1882. La TBC interessa più frequentemente i polmoni, ma può colpire anche altre parti del corpo.
Diffusione
La tubercolosi è ancora oggi una delle dieci principali cause di morte nel mondo ed è fortemente legata alle condizioni generali in cui vivono le persone. Secondo i dati pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2017 la malattia ha portato al decesso in tutto il globo 1,6 milioni di persone. Il maggior numero di contagi si registrano nei paesi a basso e medio reddito, in particolare nel Sud Est Asiatico, nel Pacifico Occidentale e in Africa. In Italia e nel resto dei paesi sviluppati, la malattia è relativamente rara, con meno di 10 casi ogni 100mila abitanti. Secondo i dati raccolti dall’Istituto superiore di sanità dal 2012 al 2016 il tasso di incidenza della malattia in Italia è diminuito dell’1,8% ogni anno; nel 2017 i casi segnalati sono stati 3.944, con una incidenza pari a 6,5 casi per 100mila abitanti. L’ultimo decesso lo scorso marzo a Torino: uno studente universitario di 19 anni originario dello Sri Lanka, mentre l’ultimo caso di cronaca finito sui giornali riguarda l’epidemia scoppiata in una scuola elementare del trevigiano.
Come si trasmette la tubercolosi
La tubercolosi si trasmette per via aerea: attraverso le secrezioni respiratorie emesse nell’aria da un individuo contagioso, come un colpo di tosse o uno starnuto, il batterio raggiunge i polmoni dove si deposita e inizia a moltiplicarsi. La trasmissione dei batteri avviene però solo se sono presenti determinate condizioni: il malato deve avere la tbc polmonare attiva e non deve essere in terapia, la carica batterica deve essere molto elevata e il ricambio d’aria ambientale deve essere scarso o assente.
I sintomi
I sintomi principali della tubercolosi polmonare sono tosse, febbre, dolori al petto e sudorazioni notturne. Altri sintomi possono essere stanchezza e perdita di peso, e col tempo si può arrivare a tossire sangue. I sintomi possono essere lievi per mesi, e ciò può portare a un ritardo nella diagnosi.
Cosa fare: diagnosi e trattamento
La tubercolosi è una malattia molto seria che può portare alla morte, ma può essere sconfitta con il giusto trattamento e sopratutto nei casi in cui viene identificata per tempo. Una diagnosi precoce è infatti molto importante per poter avviare prima possibile la terapia antibiotica. L’esame preliminare più diffuso per scoprire se si è affetti dalla patologia è il test della tubercolina. Il trattamento per sconfiggere la malattia si basa sull’uso di antibiotici, assunti per un periodo di tempo piuttosto lungo, che può aumentare in caso di varianti del batterio maggiormente resistenti.
Infezione tubercolare latente
Circa un quarto della popolazione mondiale è affetta da infezione tubercolare latente: il batterio può essere presente nel corpo di una persona e rimanere inattivo per anni. Le persone con questa condizione non hanno sintomi e non sono contagiosi; molte di loro non svilupperanno mai la tubercolosi: si stima che solo il 5-15% delle persone con infezione latente sviluppa la malattia nel corso della propria vita.
Il vaccino
La tubercolosi è una malattia che può essere prevenuta: in caso di infezione latente, diversi trattamenti possono impedire di sviluppare la patologia in futuro. Esiste anche un vaccino che è però efficace solo nella prevenzione di forme infantili gravi della malattia e viene pertanto utilizzato nei paesi con una elevata incidenza della tubercolosi. Sono in corso attualmente diverse sperimentazioni per sviluppare vaccini più efficaci.