Testamento falso per incassare l'eredita del cugino morto: puntava al patrimonio da 1,8 milioni di euro
Era l'amministratore di sostegno del cugino. Alla sua morte ha scritto due testamenti falsi per intascare il ricco patrimonio. La Guardia di Finanza l'ha denunciato
È accusato di avere falsificato due testamenti del cugino morto per intascarsi l’eredità da 1,8 milioni di euro. Il suo piano è però sfumato presto e la Guardia di Finanza l’ha denunciato.
- Indagini partite dalla denuncia di un erede
- Soldi investiti in operazioni finanziarie
- I reati contestati
- Altri casi recenti
Indagini partite dalla denuncia di un erede
Il fatto è avvenuto a Fermo, nelle Marche. Le indagini sono partite dalla denuncia di un erede legittimo. I finanzieri hanno evidenziato come i due testamenti siano stati redatti circa un mese dopo la morte del parente.
L’uomo era del tutto incapace di intendere e di volere, trovandosi in stato vegetativo. Il cugino, suo amministratore di sostegno, avrebbe così ideato un piano per appropriarsi del suo ricco patrimonio.
Dal primo falso testamento risultava che il cugino avesse nominato il suo amministratore di sostegno erede universale. Dal secondo falso testamento risultava che la moglie dell’amministratore fosse beneficiaria di una polizza vita.
Ai finanzieri è bastato richiedere una consulenza grafologica-calligrafica per appurare la falsità dei documenti, che sarebbero stati scritti entrambi dall’amministratore di sostegno.
Soldi investiti in operazioni finanziarie
Una volta entrati in possesso di 1,8 milioni di euro, l’erede illegittimo e i suoi familiari hanno effettuato una serie di operazioni finanziarie diversificate, investendo in titoli parte della somma. Il soldi presenti sui conti correnti e i titoli acquistati sono stati sequestrati.
I reati contestati
L’uomo è stato denunciato per falsità in testamento olografo, cambiale o titoli di credito, falsità materiale commessa dal privato e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Altri casi recenti
Di recente una badante di 63 anni di Noventa di Piave (Venezia) è stata condannata a 8 mesi di reclusione per un testamento falso grazie al quale aveva ereditato i beni dell’anziano per il quale aveva lavorato.
In Liguria una pensionata si era presentata in banca con un testamento da 3 milioni di euro. La donna sosteneva di averlo ricevuto da una ricca genovese. Il giudice ne ha dichiarato la nullità. L’anziana affronterà ora la giustizia.
A Milano lo scorso dicembre sono stati sequestrati beni e contanti per 1,2 milioni di euro, eredità di una signora deceduta a 82 anni. Le autorità sospettano che il testamento possa essere falso.