Test d'ingresso all'università: scoppia la grana quarantena

Il 14 settembre riapre la scuola. Ma per migliaia di studenti italiani si riparte già da questa settimana, con i test di ingresso all’università per i corsi di Medicina e Veterinaria. C’è però un problema: una grana che interessa pochi casi ma che può inceppare l’intero sistema. I ragazzi finiti in quarantena, perché contagiati dal Covid-19 o perché sono stati a stretto contatto con persone infette, non possono partecipare ai test.

Si parte oggi con Veterinaria, 10mila candidati per 890 posti. Ma la vera prova sarà il 3 con i testi per Medicina: 65 mila iscrtti per 13.072 posti. Al ministero dell’Università, riporta il Corriere della Sera, sono già arrivate diverse segnalazioni di aspiranti medici costretti all’isolamento.

Sul sito del ministero c’è questo avviso: “Si informa che il Ministero dell’Università e della Ricerca, vista la presenza di candidati destinatari dei provvedimenti sanitari di prevenzione del Covid-19 che non potranno sostenere le prove di accesso programmato, ha provveduto ad avvisare i Ministeri competenti al fine di verificare ogni eventuale possibile gestione delle suddetta situazione”.

Un problema noto quindi, ma che non è stato ancora risolto. Alcuni giorni fa il ministro Gaetano Manfredi aveva parlato della possibilità di trovare “una data alternativa” per consentire di sostenere il test anche ai ragazzi attualmente in isolamento, aggiungendo però che si tratta di “un problema giuridico molto complesso”.

Una eventuale sessione straordinaria di test potrebbe infatti scatenare ricorsi in massa per disparità di trattamento. Oltre a creare un precedente giuridico pericoloso per qualsiasi concorso pubblico.

Inoltre una seconda prova causerebbe il ritardo della pubblicazione della graduatoria nazionale, prevista per il 25 settembre. Che a sua volta potrebbe portare allo slittamento del termine per le iscrizioni all’università e l’inizio dell’anno accademico.

Fonte foto: Ansa