Scontro tra Selvaggia Lucarelli e Massimiliano Zossolo di Welcome to Favelas: dito medio e querela in arrivo
Massimiliano Zossolo di Welcome to Favelas allo scontro con Selvaggia Lucarelli durante la presentazione di un libro: la sua versione
Selvaggia Lucarelli e Massimiliano Zossolo, amministratore della pagina di Welcome to Favelas, hanno avuto uno scontro accesso a Milano, allo store di Mondadori in Piazza Duomo, durante la presentazione del libro di Serena Mazzini, Il lato oscuro dei social network. Nel momento in cui scriviamo, sui social c’è solo la versione di Zossolo, supportata da alcuni video: dopo aver posto una domanda all’autrice, relativa al suicidio di Giovanna Pedretti (ristoratrice di Lodi sulla cui vicenda si sono già espressi Lucarelli e il compagno Lorenzo Biagiarelli) gli animi si sarebbero surriscaldati. La giornalista avrebbe attaccato Zossolo, destinatario anche di un dito medio. Lui ha promesso di querelarla. In Rete ci sono anche le testimonianze dei giornalisti che hanno assistito di persona al diverbio.
- Il racconto di Massimiliano Zossolo di Welcome to Favelas
- L'accusa di pedopornografia
- La versione dei giornalisti presenti
- Di cosa parla il libro di Serena Mazzini
Il racconto di Massimiliano Zossolo di Welcome to Favelas
La vicenda sui social viene raccontata da Welcome to Favelas attraverso un post, anticipato da una story teaser di Massimiliano Zossolo: “È successo un casino, mi riprendo un secondo e vi racconto“.
A quella story fa seguito la pubblicazione del post sulla pagina, che ritrae Selvaggia Lucarelli intenta a mostrare un dito medio – secondo quanto scritto da Zossolo – proprio a lui. I fatti, secondo Welcome to Favelas:
“Oggi pomeriggio, in piazza Duomo, durante la presentazione del libro di Serena Mazzini, Massimiliano Zossolo, amministratore di Welcome to Favelas, è intervenuto per chiedere all’autrice il suo parere su alcuni fatti di cronaca. Selvaggia Lucarelli, presente in veste di presentatrice, non ha permesso all’autrice di rispondere e ha insultato pesantemente Massimiliano Zossolo, accusandolo di stalkerizzarla. La giornalista ha poi alzato il dito medio, chiesto che gli venisse tolto il microfono e si è allontanata dalla sala, evitando ogni confronto. Un episodio increscioso in cui all’autrice è stato impedito di rispondere a domande considerate sgradite dalla Lucarelli”.
Proprio sotto questo post, commenta Zossolo: “Sono dieci anni che parla di me e io la stalkerizzo, ma roba da matti. Sono andato all’evento perché apprezzo l’autrice ma lei voleva essere la protagonista”.
Nelle stories, Zossolo di fatto aggiunge qualche dettaglio rispetto al post della pagina: “Sono andato alla presentazione a Milano del libro di Serena Mazzini, un libro interessante su temi di cui discuto spesso. Il 26 febbraio ho anche sponsorizzato (gratis) quel libro proprio perché lo reputo interessante. Alla presentazione c’era la giornalista Selvaggia Lucarelli come presentatrice. Ho letto il libro in mattinata e sono andato. Al momento delle domande ho chiesto di poterne fare una a Serenza Mazzini, non alla Lucarelli”.
Questa la domanda che ha scatenato lo scontro:
“Che idea ti sei fatta del caso del suicidio della ristoratrice dopo una gogna mediatica sui social network?”
Zossolo aggiunge: “Domanda strettamente pertinente al libro, perché parla proprio dei rischi di chi si approccia ai social senza strumenti adeguati. Da qui il Kaos. Selvaggia Lucarelli ha letteralmente smattato, ha cominciato a urlare di togliermi il microfono. Ma la domanda non era per lei, ma per l’autrice. Purtroppo debbo sottolineare che il commesso di Mondadori in Duomo è venuto a togliermi il microfono, strappandomelo via. La folla inferocita e aizzata dalla Lucarelli urlava Fascista e Pagato da Elon Musk. Sono comunque rimasto in rispettoso silenzio fino alla fine dell’evento, senza disturbare e senza rispondere agli insulti che i presenti mi lanciavano”.
Quindi, l’annuncio della querela:
“A fine evento la Lucarelli si è alzata in piedi e mi ha accusato di diffondere pedopornografia, mi ha fatto il dito medio ed è scappata senza un minimo confronto sui temi (Leonessa da tastiera). Ho tutto rgistrato in video e domani querelerò Selvaggia Lucarelli per questa accusa così grave”.
Zossolo, nella story successiva, condivide il video in cui si vede Selvaggia Lucarelli mostrare il dito medio: “A me dispiace anche vedere una donna umiliarsi a questa maniera. Ma anche avessi detto Tizio è morto per colpa di Caio, possibile che non c’era modo per un confronto dialettico? Tantopiù che lei ha voluto prendersi la scena trattando l’autrice da ragazzina imbecille che non sa rispondere a una domanda”.
E ancora: “Fortunatamente qualcuno ha ripreso tutto così non ci sarà spazio per nessuna versione alternativa. Ma poi che m**** di società è questa dove una domanda terrorizza cento persone? È la presentazione di un libro, mica una messa cantata. Magari ci fossero più voci critiche a eventi del genere. Avremmo più discussioni sane e meno bimbim***** che hanno paura pure della loro ombra”.
Zossolo si chiede se sia “normale” che sia stato “accusato di stalking per essere venuto a un evento pubblico dove la Lucarelli nemmeno era la protagonista“.
L’accusa di pedopornografia
Zossolo, nelle storie, torna anche sulle accuse di pedopornografia: “La cosa più infame è accusarmi di diffondere materiale pedopornografico quando ho collaborato attivamente a far identificare i creatori del file La Bibbia. Da più di 10 anni segnalo alla polizia postale tutto il materiale che trovo in tema di pedopornografia e abuso/violenza su minori. Come immaginate queste sono cose che si fanno in silenzio e non si danno in pasto ai social proprio per tutelare le vittime e ieri sentirmi dire una cosa del genere davanti a 100 persone che applaudivano è stato veramente brutto”.
Quindi, la frecciata: “Domani (venerdì 21 marzo, ndr) c’è la presentazione a Roma del libro Il lato oscuro dei social, mi piacerebbe portare la mia solidarietà di persona e Serena Mazzini dopo che è stata umiliata da Selvaggia Lucarelli impedendole di parlare davanti a tutti. Un’autrice di un libro così importante non merita di essere sovradeterminata da un personaggio che usa metodi da Gintoneria davanti a temi così delicati. Anticipo da subito che se presenzierò lo farò) in maniera rispettosa e senza fare domande e senza rispondere a eventuali provocatori, tutto questo per non togliere ulteriore spazio a Serenza Mazzini. Vi invito a comprare il libro perché è veramente interessante ed esplora tematiche che ci toccano tutti”.
La versione dei giornalisti presenti
Riccardo Canaletti di MowMagazine riferisce che Selvaggia Lucarelli “fa di tutto per rubare la scena a Serena Mazzini. È decisamente più esperta dell’autrice del libro e introduce il libro parlando di sé della sua esperienza con i social (…) Ovviamente Lucarelli, tempo due secondi, cita Chiara Ferragni, come esempio di quella prima ondata di imprenditori digitali che dicono di essersi fatti da soli ma che avrebbero alle spalle, invece, una condizione di privilegio”.
Poi aggiunge che, poco prima del firmacopie, si lascia spazio alle domande dal pubblico: “Dagli spalti una persona alza la mano. È Massimiliano Zossolo di Welcome to Favelas che chiede a Serena Mazzini un commento sul caso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice che si è uccisa dopo essere stata smascherata da Selvaggia Lucarelli e il compagno, Lorenzo Biagiarelli, che è in prima fila durante la presentazione e si paralizza al momento della domanda. (…) Selvaggia Lucarelli stoppa subito la domanda e fa togliere il microfono a Zossolo, impedendo nel frattempo a Serena Mazzini di rispondere. Serena Mazzini che, in effetti, sembra vivere la presentazione un po’ nel cono d’ombra di Lucarelli, che prima si fa attendere per venti minuti, poi smorza con battute le risposte serie dell’autrice del libro, poi interrompe il q&a perché la domanda la riguarda. Anzi, peggio, accusa Zossolo di essere un suo stalker: ‘Capite a che livello di stalking siamo arrivati? È la presentazione del libro di Serena Mazzini, non ho nessuna voglia di togliere spazio alla sua presentazione, perché non lo merita. Chiunque voglia tormentarmi, stalkerizzarmi, lo può fare alla fine della presentazione’. (…) La domanda pertinente era prevedibile e Lucarelli se l’aspettava così tanto che, dice, aveva portato l’avvocato“.
E ancora: “A fine presentazione si alza e alza anche il dito medio verso Zossolo, lo manda a f****** ed esce dal lato del backstage”.
Qui il video condiviso sui social, al momento della domanda:
Qui la parte del dito medio:
Di cosa parla il libro di Serena Mazzini
Il libro, appena uscito, è diventato un best seller su Amazon.
L’autrice promette di spiegare “come la Rete ci controlla e ci manipola” e che Il lato oscuro dei social network è:
“la confessione di una professionista della comunicazione digitale che ha visto da vicino come funziona il gioco, e vuole svelarne i meccanismi nascosti. È anche un viaggio nella cruda realtà dei social network per ripensare il nostro rapporto con essi, per immaginare insieme un futuro in cui la tecnologia sia al servizio delle persone e non del marketing o di interessi inconfessabili. Casi esemplari mostrano con chiarezza la distorsione di questo sistema: dalla sovraesposizione mediatica dei bambini Ferragnez a Ruby Franke, star dei family vlogging condannata per maltrattamenti sui suoi bambini, fino a MrBeast, un mercante di emozioni diventato miliardario grazie a un intrattenimento costruito sulla beneficenza. E poi ci sono genitori che trasformano i figli in star per trarne popolarità e profitto, i malati che tramutano la sofferenza in trend, i pedopornografi che sfruttano immagini nate per tutt’altri scopi, e i tecnocrati capaci di influenzare le decisioni politiche globali con il loro potere digitale. Se non ci opponiamo, non siamo solo vittime, ma complici. È ora di costruire, insieme, la lotta per la liberazione dai social”.
IL LIBRO DI SERENA MAZZINI SI PUÒ ACQUISTARE ANCHE SU AMAZON
