Sardine, ipotesi partito: annuncio dei fondatori con una lettera
La lettera dei quattro fondatori delle Sardine spiega perché il movimento non diventerà un partito
I quattro fondatori del Movimento delle Sardine, cioè Andrea Garreffa, Roberto Morotti, Mattia Santori e Giulia Trappoloni, hanno inviato una lettera al quotidiano ‘La Repubblica’ per commentare l’ipotesi della nascita di un Partito delle Sardine. Nella missiva, i quattro hanno ripercorso le varie tappe del movimento, dalla prima manifestazione a Bologna al vertice nazionale a Roma dopo l’evento in piazza San Giovanni.
I quattro hanno commentato così l’ipotesi di far nascere un Partito delle Sardine: “Le sardine non esistono, non sono mai esistite. Sono state solo un pretesto. Potevano essere storioni, salmoni o stambecchi. La verità è che la pentola era pronta per scoppiare. Poteva farlo e lasciare tutti scottati. Per fortuna le sardine le hanno permesso semplicemente di fischiare”.
E poi: “La forma stessa di un partito sarebbe un oltraggio a ciò che è stato e che potrebbe essere. E non perché i partiti siano sbagliati, ma perché veniamo da una pentola e non è lì che vogliamo tornare”.
Il messaggio prosegue così: “Chiedere che cornice dare a una rivolta è come mettere confini al mare. Puoi farlo, ma risulterai ridicolo. Noi ci chiediamo ogni giorno come fare, e ci sentiamo ridicoli, inadatti e impreparati… ma finalmente liberi”.
La chiosa finale: “L’unica certezza che abbiamo è che siamo stati sdraiati per troppo tempo. E che ora abbiamo bisogno di nuotare“.
Le parole di Matteo Salvini nella “piazza delle Sardine”
Nella serata di giovedì 19 dicembre, il leader della Lega Matteo Salvini ha rilasciato alcune dichiarazioni in piazza Maggiore a Bologna, proprio lì dove è nato il Movimento delle Sardine.
Queste le sue parole: “Io adoro questa piazza anche perché fu protagonista di una delle più belle manifestazioni della Lega quando la Lega era al 4 o al 5%. Sono affezionato a Piazza Maggiore che è di tutti, quindi, più gente viene a riempire questa piazza meglio è”.