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Rosa Scafa è morta a Trieste all'età di 98 anni: si è spenta la prima poliziotta in servizio in Italia

L'ingresso in polizia di Rosa Scafa avvenne nel 1952 quando entrò nel corpo femminile della Trieste sottoposta al Governo militare alleato

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Si è spenta all’età di 98 anni Rosa Scafa, la prima donna a indossare la divisa da poliziotto in Italia. Scafa si arruolò a 27 anni a Trieste insieme ad altre 22 colleghe. La sua non fu una vocazione, ammise, ma una necessità dovuta all’urgente bisogno di lavorare. Una volta entrata in polizia, però, si appassionò e si distinse per impegno e merito.

Addio a Rosa Scafa, prima poliziotta d’Italia

La storia di Rosa Scafa inizia nella Trieste sottoposta al Gma, il Governo militare alleato istituito nel 1945 e rimasto in funzione fino al 1954.

Nel 1951 Scafa partecipò a un corso di formazione e dal 1952 fece parte della polizia femminile di Trieste. Lei e le sue colleghe erano chiamate “le triestine”.

Fonte foto: ANSA
Roma, 14 maggio 2010: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontra Rosa Scafa nel corso della cerimonia per il 158esimo anniversario della fondazione della polizia di Stato.

Le sue mansioni: tutela e controllo relativamente a minori e prostitute.

Nel 1960, quando ormai Trieste era stata riassegnata all’Italia già da diversi anni, ebbe l’occasione di cambiare vita.

Le venne offerta l’opportunità di transitare nella polizia femminile dell’amministrazione della pubblica sicurezza o di diventare un’impiegata civile.

Rosa non ebbe dubbi e continuò a indossare l’uniforme. Poi, nel 1981, il passaggio alla polizia di Stato.

La fine della carriera nel 1985, dopo 33 anni di servizio, per sopraggiunti limiti di età. Al momento della pensione aveva raggiunto il grado di ispettore capo.

L’incontro con Giorgio Napolitano

Nel 2010 venne premiata durante la festa per i 158 anni della polizia. L’occasione: il 50esimo anniversario dell’ingresso delle donne in polizia.

In quella cerimonio Rosa Scafa incontrò l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

”Eravamo giovani e non brutte”, ricordò Rosa Scafa intervistata dai giornalisti.

Eravamo “in servizio notturno e in borghese, spesso succedevano delle cose da ridere, come quelle volte che gli uomini si avvicinavano un po’ troppo cercando di abbordarci”, aggiunse.

Un altro ricordo: “Era il 1960 e non c’erano ancora i pantaloni: indossavamo un completo gonna e giacca grigio e azzurro d’estate, il cappotto o l’impermeabile blu d’inverno”.

Un libro per conoscere Rosa Scafa

Sulla storia di Rosa Scafa è stato pubblicato un libro: “Rosa Scafa: la prima poliziotta italiana” di Alessandra Revello per l’editore Licosia. 

Morta Rosa Scafa Fonte foto: ANSA
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