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Rischio Listeria nel salame, arriva il richiamo dal Ministero della Salute: la marca e il lotto ritirato

Due salami prodotti dalla stessa azienda potrebbero contenere la Listeria, un batterio pericoloso soprattutto per le persone più fragili

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Due lotti di due prodotti diversi dell’azienda G.A. Prodotti Toscani Srl sono stati richiamati dalla vendita nei supermercati a causa di un sospetto di Listeria. Si tratta di due salami, il campagnolo toscano e la briciolona. Cosa fare se li si è acquistati in un punto vendita.

Salame richiamato per Listeria dal supermercato

Il Ministero della Salute ha chiesto il richiamo di due insaccati prodotti dalla stessa società, la G.A. Prodotti Toscani Srl, che produce alimentari che vengono poi venduti in diversi supermercati italiani.

Si tratta di due salami, denominati al momento della vendita salame campagnolo toscano e briciolona. Il primo è venduto in unità da 300 grammi, il secodo da mezzo chilo, e sono stati prodotti nello stesso stabilimento.

Salame richiamato dai supermercati: la marca e il lotto coinvoltoFonte foto: Ministero della Salute
I prodotti ritirati

Sia per il salame campagnolo toscano che per la briciolona, il numero di lotto ritirato è lo stesso: L. 00000115. Questo codice può essere trovato sull’etichetta di carta avvolta attorno al salame.

I rischi della Listeria

La ragione per cui il Ministero della Salute ha richiesto il richiamo di questi due prodotti è il sospetto che, durante la produzione o la conservazione, possano essere stati infettati da un batterio, la Listeria.

Questa famiglia di microbi, se entra in contatto con il corpo umano può causare una malattia infettiva, la listeriosi. Negli adulti sani non è particolarmente pericolosa e causa il più delle volte sintomi gastrointestinali.

Diventa invece un problema più serio se entra in contatto con donne in gravidanza, anziani, neonati o comunque persone che hanno altre patologie già attive o un sistema immunitario gravemente compromesso.

Cosa fare con il salame richiamato

Il primo consiglio che il Ministero della Salute ha dato alle persone che hanno acquistato i prodotti richiamati è quello di riportare il prima possibile gli stessi nel punto vendita dove sono stati acquistati.

Sarà poi il supermercato o l’esercente a occuparsi delle pratiche obbligatorie da svolgersi nel caso di un richiamo di un prodotto alimentare, come accaduto in questa circostanza.

Se si è ancora in possesso dello scontrino che attesta l’acquisto del prodotto presso il supermercato o il punto vendita dove questo viene riportato, è possibile anche ottenere un rimborso.

A shopping cart by a store shelf in a supermarket Fonte foto: 123RF
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