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Professoressa fa sesso con l'alunna a Pescara, spuntano chat e testimoni: "Le ho viste baciarsi a scuola"

Spuntano chat e testimoni nel caso della professoressa che avrebbe fatto sesso con un'alunna a Pescara: cosa ha raccontato un'amica della ragazza

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Emergono nuovi dettagli sul caso della professoressa che avrebbe fatto sesso con un’alunna a Pescara. Nello specifico, sono spuntate delle chat e una testimonianza.

La professoressa e l’alunna: cosa è emerso dalle carte

Stando a quanto riportato dal ‘Corriere della Sera’, a Capodanno del 2022, la professoressa, che ha 54 anni, avrebbe mandato un messaggio WhatsApp all’alunna, allora quattordicenne: “Quanto ti vorrei qua, mo’ se stavamo assieme ce ne andavamo…”. Poi, in un altro messaggio: “Se c’è la kiss cam in piazza ci baciamo?“. Le altre frasi riportate: “Quanto ti voglio bene, quanto ti sta bene la maglietta, sei bella, sei bona“.

I messaggi sarebbero finiti nelle carte dell’inchiesta della Procura, che accusa l’insegnante di atti sessuali con minorenne. Dopo che è scattata la procedura del codice rosso, è arrivata l’interdizione per un anno dalla scuola e poi il divieto assoluto di contatti con la ragazza.

Giovedì 11 aprile la docente è stata interrogata in Procura, ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Le parole della sua legale, l’avvocata Carla Tiboni, al ‘Corriere della Sera’: “C’è un crucifige già in atto. Sabato si è verificato un fatto grave contro di lei, per il quale presenterò denuncia”. E poi: “Per ora la prospettiva è solo quella della ragazza. Per fortuna dagli atti emerge altro”.

Dalle carte, come anticipato da ‘Il Centro’, si è scoperto che l’inchiesta ha preso il via con una segnalazione della psicologa della scuola, a cui si era rivolta l’adolescente. “La professoressa mi piaceva tanto come persona – le parole attribuite alla minore – ma nel senso che la vedevo come punto di riferimento nel senso di amicizia, non era mia intenzione fare altro insomma”.

La docente, più avanti, avrebbe iniziato a riferirsi alla giovane con vezzeggiativi (come “piccola”, “amore” o “tesoro”), inizialmente intesi dalla ragazza come ironici. “Pensavo fosse per ridere. E pure io glielo dicevo, anche perché lei è davvero una bella donna”.

Ci sarebbero stati anche reciproci scambi di regali a San Valentino e Natale, tra profumi, calze e braccialetti e, come riportato ancora dal ‘Corriere della Sera’, anche un rapporto a casa della prof.

In seguito tutto si sarebbe diradato anche se altri contatti, in base a quanto scritto dal gip Francesco Marino, “avvenivano in laboratorio o in bagno”. Ci sarebbero stati, inoltre, messaggi a notte fonda, liti, scenate di gelosia della docente. La ragazza ha perso serenità e si è rivolta alla psicologa. Quando la professoressa ne è venuta a conoscenza le avrebbe chiesto, stando al racconto della ragazza, di cancellare alcune chat.

La pm Gabriella De Lucia ha chiesto per l’indagata i domiciliari, ritenuti dal gip “sovrabbondanti, apparendo sufficiente una misura che impedisca all’indagata di avere ulteriori rapporti con la persona offesa e con altre studentesse”. Secondo il gip, non conta che la studentessa fosse inizialmente consenziente: “Il rapporto di affidamento tra precettore e allieva vale a neutralizzare l’efficacia del consenso della minore”. L’avvocato dell’insegnante ha presentato ricorso al Riesame.

ScuolaFonte foto: iStock - maroke

A Pescara una professoressa avrebbe avuto un rapporto sessuale completo con un’alunna.

Il presunto rapporto sessuale tra la prof e l’alunna

‘Il Messaggero’ riporta la valutazione professionale della psicologa che, per conto della scuola, ha seguito l’alunna.

Sul presunto primo e unico rapporto sessuale completo, che sarebbe avvenuto in casa della prof ad aprile 2023, la professionista ha scritto che questo episodio ha “turbato l’emotività” della ragazza, “intimorita dal fatto che la relazione potesse terminare, iniziava ad avere ansia da prestazione scolastica, non riuscendo più a rendere” nella materia della docente.

La testimonianza dell’amica dell’alunna

Nella ricostruzione della Pm Gabriella De Lucia e degli investigatori della Squadra mobile, come riportato ancora da ‘Il Messaggero’, ci sarebbe un altro punto fermo, cioè la testimonianza dell’amica del cuore della ragazza.

Nelle sommarie informazioni messe a verbale il 27 marzo, la testimone ha raccontato: “Un giorno, mi ricordo, io stavo sulle scale. Le ho viste mentre si baciavano“.

Scuola Fonte foto: iStock - hxdbzxy
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