Primo Maggio, Istanbul blindata per il divieto alle dimostrazioni: 42mila agenti e 80 attivisti fermati
Primo Maggio, Istanbul blindata per il divieto alle dimostrazioni in piazza Taksim: 42mila agenti e 80 attivisti fermati dopo scontri con la polizia
Istanbul blindata con 42mila agenti nelle strade e assoluto divieto di dimostrazioni per il Primo Maggio, con circa 80 attivisti fermati per aver tentato di raggiungere le aree vietate. Le opposizioni contestano la decisione di chiudere piazza Taksim e supportano i manifestanti a cui è stato impedito di marciare. Il presidente turco Erdogan parla di “organizzazioni terroristiche” che non hanno “buone intenzioni”.
- Istanbul in Turchia blindata per il divieto alle dimostrazioni per il Primo Maggio
- A Istanbul fermati 80 attivisti che tentavano di raggiungere piazza Taksim per il Primo Maggio
- Erdogan contesta le opposizioni per aver chiesto di celebrare il Primo Maggio
- Il massacro del Primo Maggio a Istanbul e la chiusura di piazza Taksim
- Perché si festeggia la festa dei lavoratori il Primo Maggio
Istanbul in Turchia blindata per il divieto alle dimostrazioni per il Primo Maggio
In Turchia la città di Istanbul è completamente blindata per via del divieto alle dimostrazioni per il Primo Maggio imposto dalle autorità il 23 aprile per la giornata di oggi.
Il centro della città e altri quartieri sono infatti transennati dalle forze dell’ordine, presenti con parecchi mezzi blindati e dispiegate in circa 42mila agenti.
Manifestante ferita negli scontri con la polizia dopo il divieto delle celebrazioni in piazza Taksim a Istanbul
Lunedì 29 aprile il ministro dell’Interno della Turchia Ali Yerlikaya aveva annunciato che sarebbe rimasta chiusa alle celebrazioni anche piazza Taksim.
“Anche le organizzazioni terroristiche stanno chiamando a radunarsi in piazza Taksim”, aveva affermato, aggiungendo che la piazza e il circondario “non sono adatte a incontri e dimostrazioni”.
A Istanbul fermati 80 attivisti che tentavano di raggiungere piazza Taksim per il Primo Maggio
Circa 80 attivisti che tentavano di raggiungere piazza Taksim a Istanbul sono stati fermati dalla polizia e portati in caserma per accertamenti.
I manifestanti avevano annunciato di voler raggiungere le zone interdette per celebrare il Primo Maggio nonostante i divieti imposti dalle autorità il 23 aprile.
Almeno 30 manifestanti di sinistra che gridavano “Taksim non può essere bandita” sarebbero stati arrestati nel distretto di Besiktas, mentre altri 30 sarebbero stati fermati nel distretto di Sisli.
Erdogan contesta le opposizioni per aver chiesto di celebrare il Primo Maggio
Nella giornata di ieri, martedì 30 aprile, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva contestato le opposizioni per aver chiesto di celebrare il Primo Maggio, festa dei lavoratori, in piazza Taksim.
“Organizzazioni terroristiche vogliono trasformare il primo maggio in uno strumento di propaganda”, aveva detto Erdogan, sostenendo che chiedere con insistenza in una zona interdetta “non dimostra buone intenzioni”.
Il massacro del Primo Maggio a Istanbul e la chiusura di piazza Taksim
Il primo maggio del 1977 in piazza Taksim si verificò il massacro di circa 40 persone con centinaia di feriti fra i 500mila manifestanti di sinistra durante le celebrazioni della Festa dei lavoratori.
Luogo di costanti scontri e manifestazioni riaperto nel 2009 con l’istituzione della festa nazionale, piazza Taksim è stata chiusa ai raduni dal 2013, in occasione delle manifestazioni antigovernative contro il presidente turco Erdogan.
La decisione delle autorità di chiuderla anche quest’anno arriva dopo che la Corte Costituzionale del Paese ha stabilito, nel 2023, che bandire piazza Taksim alle proteste è una violazione dei diritti.
Perché si festeggia la festa dei lavoratori il Primo Maggio
L’idea della festa dei lavoratori nasce nel 1889 a Parigi durante il congresso della Seconda internazionale, ma si festeggia il primo maggio a causa di quanto avvenuto nel 1886 in Illinois, Stati Uniti.
I sindacati quel giorno avevano indetto una manifestazione a Chicago per una legge sulle 8 ore lavorative, con la successiva repressione il 4 maggio con il massacro di Haymarket che causò 11 morti.
In Italia la festa del lavoro e dei lavoratori è festa nazionale dal 1947.