Omicidio di Sofia Stefani, la lettera dei genitori e del fidanzato: "L'amore con cui sei nata continua"
I genitori e il fidanzato di Sofia Stefani lasciano una lettera all'esterno del comando in cui si è consumato l'omicidio: "Sarai sempre con noi"
Dopo lo sparo, il silenzio: nella mattinata di domenica 19 maggio, all’esterno della Casa Gialla di Anzola (Bologna) in cui si è consumato l’omicidio di Sofia Stefani, sono comparsi dei fiori e una lettera. Autori della missiva sono Angela e Bruno, ma anche Stefano. Rispettivamente si tratta dei genitori e del fidanzato della 33enne uccisa giovedì 16 maggio all’interno del comando da Giampiero Gualandi, 62 anni, che agli inquirenti ha parlato di un incidente.
- La lettera dei genitori e del fidanzato di Sofia Stefani
- Le parole del fidanzato
- L'omicidio di Sofia Stefani
La lettera dei genitori e del fidanzato di Sofia Stefani
Fiori, dicevamo, ma anche parole. Come riporta ‘Corriere della sera’, all’esterno del comando dei vigili urbani di Anzola dell’Emilia, dove Sofia Stefani ha perso la vita giovedì 16 maggio, la mattina di domenica 19 sono arrivati i genitori della 33enne e il fidanzato che hanno deposto un mazzo di fiori e una lettera.
Alle parole impresse con graziosa grafia si unisce un arcobaleno che spicca, decisamente, tra gli altri biglietti portati lì dall’associazione Malala-Gli occhi delle donne sulla pace.
I genitori e il fidanzato di Sofia Stefani hanno portato una lettera all’esterno del comando della polizia locale di Anzola dell’Emilia, dove Sofia Stefani è stata uccisa da Giampiero Gualandi giovedì 16 maggio
Carissima Sofia, nostra unica figlia e amata compagna. Dove sei ora? Dopo essere stata violentemente costretta ad abbandonare la vita che generosamente e spassionatamente amavi! Sappi che l’amore da cui sei nata perdura e continua a crescere, anche nella insopportabile cornice della tua scomparsa. Una vita intensa ma breve, la tua, capace di gioire di amare, forse disprezzare, ma non di odiare. Una vita la cui assenza, per chi l’ha intrecciata a sé, è incolmabile per tutti i suoi affettuosi, conflittuali, giocosi, verbali e creativi ingredienti. Cara Sofia, sarai sempre con noi e ti ameremo senza tempo. Angela, Bruno e Stefano.
Le parole del fidanzato
Quelle di Stefano, fidanzato di Sofia Stefani, sono poche parole intrise di sofferenza. Con la stampa preferisce non parlare, per questo si congeda affermando di aver bisogno di prendersi “un po’ di tempo per rimettere insieme tutto perché, per la vita normale di persone normali, è davvero tutto troppo complicato da sopportare“.
Ricordiamo che il compagno della 33enne uccisa è stato ascoltato anche dagli inquirenti. “Ora credo di dover investire sui miei ricordi e sul ricostruire la vita. E chiedo di poter essere compreso nella necessità di non dire altro“.
L’omicidio di Sofia Stefani
Uno sparo all’interno del comando. Così è morta Sofia Stefani mentre si trovava all’interno di un ufficio del comando di piazza Giovanni XXIII insieme all’ex comandante Giampiero Gualandi. L’uomo si è subito consegnato alle autorità e agli inquirenti ha raccontato che la tragedia si sarebbe consumata a seguito di un incidente.
Secondo la sua versione, tra lui e la vittima ci sarebbe stata una relazione clandestina: lei era fidanzata, lui sposato. Proprio lui, stando alle sue dichiarazioni, avrebbe voluto interrompere la loro storia. Per questo motivo Sofia Stefani gli avrebbe chiesto un incontro al comando, e proprio in quel momento Gualandi stava pulendo la pistola d’ordinanza. Tra i due, per via della loro questione personale, sarebbe nata una lite degenerata in una colluttazione. Poi lo sparo che ha colpito la giovane in pieno volto, uccidendola.
La versione di Gualandi non ha convinto gli inquirenti, che lo hanno accusato di omicidio volontario aggravato e hanno disposto il suo trasferimento in carcere.