Milano, anziana uccisa: la rivelazione durante la confessione

È stata resa nota la confessione, consegnata agli inquirenti, di Dobrev Damian Borisov, il 22enne bulgaro che ha ucciso Carla Quattri Bossi, la 92enne trovata senza vita domenica 5 gennaio, in mattinata. Il corpo della vittima era in una cascina-agriturismo del quartiere Gratosoglio, alla periferia di Milano, e presentava una grossa ferita al cranio. Il giovane era stato preso in affido da minorenne dal figlio dell’anziana deceduta.

“Le ho detto ‘Ciao nonna, mi presti 10 o 15 euro’, lei non mi ha risposto ed io a quel punto ho perso il controllo e l’ho spinta (…) presi i soldi sono scappato e mi sono recato in un locale, esattamente la discoteca Just Cavalli (…) spendendo i soldi con delle ragazze”, si legge sui verbali relativi alla confessione di Borisov rilasciata agli agenti della Squadra mobile e al pm di Milano Gianluca Prisco.

In particolare, le dichiarazioni, riportate dall’Ansa, si trovano nell’ordinanza di custodia in carcere a firma del gip Alessandra Cecchelli. Quest’ultima ha spiegato che il ragazzo, difeso dall’avvocato Angelo Morreale, dopo essersi messo in tasca 200 euro di proprietà della vittima, oltre ad alcuni gioielli e un blocchetto di biglietti Atm, è andato “non curante a ballare”, proseguendo la “serata” a omicidio effettuato.

Borisov ha provato a “occultare il cadavere” e a “cancellare le tracce”

Dall’ordinanza del gip, che nella giornata di ieri ha convalidato il fermo e disposto il carcere per il 22enne, viene inoltre puntualizzato come la 92enne uccisa avesse offerto al giovane da tempo “sincera e generosa ospitalità”. In cambio è stata “imbavagliata” e “brutalmente” assassinata. A omicidio compiuto il carnefice ha poi provato a “occultare il cadavere nella cantina adiacente” e a “cancellare le tracce di sangue sugli abiti e sulle scarpe”.

Dopo aver compiuto il delitto, si legge sempre nelle carte, Dobrev Damian Borisov “si divertiva, intratteneva rapporti con ragazze”, dopo aver fatto uso di alcol e droghe. Lo stesso Borisov ha dichiarato che il giorno dell’uccisione di Carla Quattri Bossi, prima che avvenisse il misfatto, aveva “trascorso la giornata da solo in alcuni bar del centro città a bere varie birre, amari e altri alcolici”. Come riporta l’Ansa, al rientro in cascina risultava “molto ubriaco”, in più aveva “fumato delle canne”.

Il gip, però, ha rimarcato che il suo modus operandi “denota una lucida volontà criminale ed una personalità subdola, priva di freni inibitori, violenta e spregiudicata”. Dai verbali è emerso anche il profilo caratteriale del ragazzo. A tratteggiarlo gli altri ospiti della cascina (dove si svolgono anche progetti di integrazione per immigrati) che parlano del “carattere abitualmente arrogante” del bulgaro, “più volte sospettato di furto”.

Le parole del figlio della vittima

Sempre dai verbali, si leggono anche le dichiarazioni del figlio della vittima : “Mia figlia mi riferì al telefono che era sparita dalla mia abitazione la cassetta di metallo dove conservavamo l’incasso dell’intera settimana che ammontava a circa 1000 euro, più una ventina di biglietti dell’Atm”. E ancora: “Damian era stato notato nel tentativo di rivendere dei biglietti”. L’uomo ha aggiunto che dopo il verificarsi dei suddetti episodi è stato “contattato il suo assistente sociale” e lui “non ha avuto nessuna reazione scomposta”.

Aveva “spesso atteggiamenti prepotenti” e “pretendeva denaro”, è stata la descrizione di Borisov fatta da un dipendente dell’azienda agricola e riportata dall’Ansa. Il bulgaro, dal canto suo, ha dichiarato: “Sono dispiaciuto per quello che è successo, non volevo fare quello che ho fatto, sono pentito e chiedo perdono a Dio”. Tuttavia il giudice non crede alla sua versione della “morte accidentale da caduta” dopo la spinta. L’anziana potrebbe essere stata colpita più volte al cranio con un barattolo di vetro.

Fonte foto: ANSA