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Mare di Rimini diffamato da due pagine Facebook umoristiche: la denuncia di Federalberghi

Crociata di Federalberghi Rimini contro Pastorizia Never Dies e Commenti Memorabili: le pagine sono accusate di avere diffamato il mare di Rimini

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Un giudice sarà chiamato a definire quale sia il limite fra diritto di satira e diffamazione. Federalberghi ha querelato due pagine umoristiche di Facebook accusandole di avere creato un danno d’immagine al mare di Rimini.

Federalberghi contro due pagine Facebook

Sul banco degli imputati ci saranno due famosissime pagine social: Commenti Memorabili (che conta 4,2 milioni di follower su Facebook) e Pastorizia Never Dies (650mila follower). I numeri si impennano se si considera anche la presenza su Instagram.

Le due pagine hanno pubblicato meme che hanno infastidito l’associazione degli albergatori.

Bagnanti sulla spiaggia a RiminiFonte foto: ANSA

I meme incriminati

In un’immagine si vede un tizio a petto nudo che sorride completamente ricoperto dal fango. La didascalia: “Quando ti godi il primo bagno dell’estate a Rimini”. Il commento a margine: “Se il lunedì fosse un mare”.

Altro meme: due giovani, che potrebbero essere indiani o pakistani, fanno il bagno sorridenti in un acquitrino pieno di immondizia. La didascalia: “Ma lascia stare la Sardegna e la Sicilia, quest’anno ce ne andiamo a Rimini, vedrai che non c’è poi tutta questa differenza”.

I post sono stati pubblicati tra la fine di luglio e l’inizio di agosto.

Il senso dei meme, tirando le somme: l’acqua del litorale riminese non è proprio così trasparente a voler utilizzare un eufemismo.

La denuncia di Federalberghi Rimini

Rimini Today riporta una dichiarazione di Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi Rimini.

“Non è solo il danno d’immagine che lamentiamo – spiega Rinaldis – ma anche per l’uso distorto dei social che insultano intere categorie”.

“Con questa denuncia per diffamazione aggravata a mezzo di social network Facebook vogliamo tutelare immagine dell’economia turistica del territorio”.

“Inoltre – prosegue Patrizia Rinaldis – con questa azione mi piacerebbe sensibilizzare il Governo a una maggior controllo su coloro che utilizzano i social come dileggio offendendo persone e diffamando territori. La libertà è un diritto, ma per garantirla, va colpito chi la utilizza in maniera impropria”.

“Noi siamo impegnati a difendere l’economia del nostro territorio, mentre questi siti creano un business da post come questi”, attacca Patrizia Rinaldis.

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