Sugar Tax nell'emendamento del Governo, dopo il superbonus altri malumori da Forza Italia: è scontro col Mef
Ancora scintille nella maggioranza con le proteste di Forza Italia contro il Governo per l'introduzione della sugar tax nel provvedimento del Mef
Non si ferma lo scontro all’interno della maggioranza. Dopo il botta e risposta al vetriolo tra Antonio Tajani e Giancarlo Giorgetti sulla decisione del Mef di allungare i tempi di detrazione dei crediti del Superbonus, il nuovo tavolo di scontro è la sugar tax, l’imposta sulle bevande zuccherate introdotta nell’emendamento attualmente in discussione e che sta provocando non poche fibrillazioni nel Governo.
Le proteste di Forza Italia sulla sugar tax
“Dalla lettura dell’emendamento del Mef al decreto numero 39, riguardante agevolazioni fiscali e bonus edilizi, scopriamo che viene introdotta la sugar tax. Per noi si tratta di un problema di metodo e di merito” hanno sottolineano Paolo Barelli e Raffaele Nevi, rispettivamente capogruppo di Forza Italia alla Camera e portavoce del partito.
“Sul metodo – spiegano – ci dispiace constatare che anche su questo argomento non c’è stato nessun confronto preventivo. Nel merito preme sottolineare che in occasione della approvazione della legge di Bilancio Forza Italia aveva già indicato la necessità di un rinvio della cosiddetta sugar tax contro la quale ci battiamo da anni. E così era stato concordato con la maggioranza e con il Governo. Ciò si era anche concretizzato con l’approvazione di due nostri ordini del giorno in Aula votati dalla maggioranza e approvati dal Governo che quindi era impegnato a non immettere alcuna tassa sull’argomento”.
“Siamo meravigliati quindi – concludono i due esponenti di Fi – di questa inversione non concordata, mentre appare rinviata l’introduzione della plastic tax; almeno su quest’ultima c’è stata coerenza”. A intervenire è anche il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri: “Sugar tax. Anche no. Diremo la nostra sul punto”.
Lo scontro tra Tajani e Giorgetti sul superbonus
Nei giorni precedenti i toni tra Mef e Forza Italia si erano alzati per la decisione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti di spalmare non più su 4 ma su 10 anni i crediti d’imposta del superbonus, suscitando al vicepremier Antonio Tajani “qualche perplessità sulla retroattività”. Punto sul quale si era scatenato un botta e risposta a distanza tra i due.
“Come Forza Italia, vogliamo ascoltare le imprese e le banche per capire se si deve intervenire in Parlamento e fare delle proposte. La parte di retroattività non mi convince: forse dieci anni sono troppi” aveva affermato il ministro degli Esteri a margine del Family business forum di Lecco, in merito alla norma “spalma-crediti” sul superbonus.
Il vicepremier Antonio Tajani a fianco del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti
“Io ho una responsabilità e difendo gli interessi dell’Italia come ministro delle finanze. Chiaro?” era stata la risposta secca del responsabile del Mef, che di fronte alle ulteriori lamentele dell’alleato di non essere stato consultato aveva aggiunto senza tante remore: “Quando Tajani leggerà l’emendamento capirà il buonsenso che l’ha ispirato. Credo che se ne se farà una ragione anche lui”.