Malato di leucemia e senza lavoro dorme in auto a Cuneo: la famiglia avrebbe rifiutato gli aiuti del Comune
Il Comune di Cuneo ha offerto alla famiglia di Marco soluzioni abitative che sono state rifiutate. Il 60enne continua a vivere in auto con il figlio
La storia del 60enne Marco che, dopo essersi ammalato di leucemia e aver perso il lavoro, adesso vive in auto con suo figlio, ha suscitato molta apprensione per le condizione della famiglia. Il Servizi sociali del Comune di Cuneo, la città di residenza dell’uomo, fanno sapere a Virgilio Notizie di seguire con attenzione la situazione per individuare “la migliore e più tempestiva soluzione possibile”. Il problema, tuttavia, consisterebbe nel fatto che la famiglia di Marco avrebbe rifiutato le offerte di alloggio e di lavoro ricevute sino ad ora. “La separazione del nucleo – spiegano dal Comune – ha rappresentato il principale motivo di rifiuto delle opzioni offerte”.
- Dopo aver perso il lavoro perde anche la casa
- L'intervento del Comune di Cuneo
- Il rifiuto delle offerte da parte della famiglia di Marco
Dopo aver perso il lavoro perde anche la casa
Per comprendere a pieno la vicenda, è utile ripercorrere le tappe che hanno portato a questa situazione. Il calvario di Marco e della sua famiglia è iniziato durante la pandemia, quando il 60enne si è ammalato di leucemia.
Così, le condizioni di salute lo hanno costretto a interrompere il suo lavoro di carpentiere. Inizialmente Marco ha potuto usufruire della cassa mutua, ma successivamente è stato licenziato.
Il Comune in cui vivono Marco e la sua famiglia
E alla perdita del lavoro si è aggiunto lo sfratto a inizio 2023 che ha costretto Marco e suo figlio a vivere in auto mentre moglie e figlia hanno trovato ospitalità in una comunità religiosa. Il loro desiderio è tornare a vivere insieme.
L’intervento del Comune di Cuneo
Da quel momento le cose si sono inevitabilmente complicate. La situazione economica della famiglia non era delle migliori.
Attualmente, infatti, Marco può contare solo su una pensione di invalidità di 600 euro al mese.
Il Comune di Cuneo segue la vicenda sin dalla primavera del 2021 e nei mesi scorsi i Servizi sociali “hanno formulato una serie di proposte di collocamento – fanno sapere alla redazione di Virgilio Notizie – a seguito dello sfratto esecutivo che la famiglia ha vissuto a fine gennaio 2023″.
In particolare, la famiglia è stata attenzionata sia sul fronte dell’emergenza abitativa sia su quello dell’inserimento lavorativo proponendo offerte sia alla moglie di Marco che “ai figli della coppia”.
Il rifiuto delle offerte da parte della famiglia di Marco
Il Comune di Cuneo sostiene di aver offerto a Marco e alla sua famiglia delle soluzioni abitative. Le opzioni, tuttavia, avrebbero comportato il protrarsi della separazione del nucleo familiare.
Marco e la sua famiglia, inoltre, non avrebbero i requisiti necessari per l’assegnazione di una casa di edilizia pubblica.
Per questo motivo, spiegano dai Servizi sociali, a Marco sarebbero state offerte “collocazioni idonee” che tenessero conto anche “della sua condizione di disabilità”. Mentre al resto della famiglia “sono state rappresentate le diverse opportunità esistenti sul territorio cittadino”, aggiungono dal Comune.
Ma “la separazione del nucleo – precisano – ha rappresentato il principale motivo di rifiuto delle opzioni offerte, a cui i servizi hanno risposto con nuove proposte”. Lo stesso rifiuto si sarebbe registrato anche rispetto alle proposte di lavoro formulate, ma “non ritenute idonee e coerenti con il percorso di studio e le aspettative dei figli” di Marco e di sua moglie.
Nonostante ciò, il Comune di Cuneo ha chiarito che continuerà ad assicurare alla famiglia “il massimo impegno per addivenire a una soluzione che, compatibilmente con le risorse disponibili in questo momento di grande pressione rispetto al tema dell’emergenza abitativa, possa soddisfare le richieste della famiglia”.