Covid, la strategia di Zaia: "Artiglieria pesante" in Veneto
Il governatore ha anticipato che in autunno verranno monitorate tutte le persone con sintomi influenzali
Il prossimo autunno bisognerà “tornare con l’artiglieria pesante” contro il coronavirus. Lo ha affermato Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, davanti ai microfoni dell’Ansa a Treviso. “Speriamo che non ci siano casi di ritorno dell’infezione, ma dovremo seguire ogni sindrome influenzale come fosse un sospetto Covid-19, con corollario di test, isolamenti e tutto il resto”.
Riguardo la situazione attuale dell’epidemia, il governatore ha sottolineato che non siamo pronti a una “Festa della Liberazione” dal contagio. “La battaglia non è vinta, siamo solo a una tappa fondamentale che ci dice ancora che il coronavirus è meno aggressivo ma c’è“.
Zaia smentisce le voci: non sarà il nuovo segretario della Lega
Luca Zaia ha smentito le voci che lo vorrebbero alla guida della Lega come nuovo segretario dopo Matteo Salvini. “Penso che i veneti mi rincorrerebbero per strada“, ha scherzato. Le ambizioni nazionali del governatore, ha spiegato all’Ansa lui stesso, “appartengono alla preistoria”.
Zaia contro il Governo per il corso di Medicina a Treviso
Il presidente del Veneto, in occasione della sua prima uscita pubblica, ha dichiarato che verrà confermato “il corso di laurea in Medicina e chirurgia per 60 matricole dell’Università di Padova” nella sede di Treviso “a partire dall’anno accademico 2020-2021”.
Sulla legge regionale che istituisce il corso, impugnata dal Governo, Luca Zaia ha ricordato che “anche rispetto al referendum sull’autonomia il Veneto fu portato davanti alla Corte Costituzionale, ricavandone comunque alla fine qualcosa”. Perciò, ha concluso davanti ai microfoni dell’Ansa, “noi andiamo avanti con il nostro programma, il ricorso non interferirà con la nostra agenda”.