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Coronavirus "si sta spegnendo": la dura replica di Crisanti

Crisanti ha smentito i risultati di una ricerca presentata ieri sui positivi "infettanti" in Veneto

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Secondo Andrea Crisanti il coronavirus “non si sta spegnendo”. Il direttore del Dipartimento di microbiologia e virologia di Padova è intervenuto sul Corriere Veneto per stroncare l’indagine sui risultati dei tamponi realizzata dalla Regione e presentata ieri dal collega Roberto Rigoli.

“C’è un segnale che il virus si sta spegnendo”, aveva detto ieri il primario di microbiologia a Treviso, Roberto Rigoli, coordinatore dei laboratori veneti, illustrando i risultati preliminari dell’analisi su 60 mila tamponi Coronavirus eseguiti in Veneto dall’inizio di giugno, condotta da quattro laboratori sui 14 in regione.

“Dei 60 mila tamponi – aveva aggiunto, come riporta Ansa – 210 sono positivi, in mezzo ci sono anche alcuni ripositivizzati, di questi 199 sono non infettanti quasi certamente, e solo 11 positivi infettanti come a inizio epidemia”.

Dura la replica di Crisanti: “Chi parla dell’infettività di questo virus non sa quello che dice, perché l’infettività si misura sperimentalmente e sull’uomo non è possibile fare nessun esperimento e non esiste un modello animale. Senza numeri e senza misura non è scienza, sono solo chiacchiere”.

“Siccome non è possibile fare sperimentazioni di infettività sull’uomo – ha spiegato Crisanti -, nessuno sa qual è la dose infettiva di questo virus e non c’è nulla da commentare: non si può commentare con un argomento scientifico una cosa che non è Scienza”.

“Coronavirus si sta spegnendo”, la controreplica di Rigoli

Roberto Rigoli ha replicato così agli attacchi di Andrea Crisanti:”La bassa/assente infettività è stata valutata su due fronti: il primo epidemiologico monitorando i contatti stretti dei pazienti con carica bassa, il secondo seminando su colture cellulari i campioni appartenenti sempre a pazienti con c.t. alto (bassa carica)”.

“Dati preliminari di un lavoro condotto dal prof. Baldanti – ha aggiunto – dimostrano che solo un’esigua minoranza di questi campioni risulta positiva in colture cellulari confermando altri recenti dati di letteratura internazionale”.

Sul fatto che “i ragionamenti riportati dal sottoscritto sono ‘solo chiacchiere’ – ha aggiunto Rigoli – ricordo che, in accordo con il Presidente dell’Associazione Microbiologi clinici Italiani dottor Pierangelo Clerici, con la professoressa Maria Capobianchi responsabile del laboratorio di Virologia dello Spallanzani di Roma, e con il Professor Fausto Baldanti responsabile del laboratorio di Microbiologia del Policlinico San Matteo di Pavia, è stato deciso di mettere in discussione l’interpretazione del dato proprio alla luce della discordanza tra manifestazioni cliniche, andamento epidemiologico e positività al test eseguito in PCR- RT.”.

“In particolare – ha concluso il virologo – la discordanza appare chiara nei pazienti clinicamente guariti con C.T. elevati (bassa carica)”. “In accordo con il Presidente Amcli e i componenti del direttivo ribadisco il concetto che il confronto aperto tra tutti rappresenta l’unica via per vincere la guerra verso questo nuovo agente patogeno”.

Coronavirus, gli esperti più credibili: i risultati del sondaggio Fonte foto: Ansa
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