Quando riapriranno gli impianti da sci: la data ufficiale

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza con cui si differisce la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio 2021. Lo ha reso noto lo stesso ministero attraverso una nota, in cui si ricorda come nei giorni scorsi le regioni e le province autonome avevano chiesto un rinvio della riapertura in vista di un allineamento delle linee guida al parere espresso dal Comitato tecnico scientifico.

Speranza firma, fissata la data di riapertura degli impianti sciistici

Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza che fa slittare la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio 2021. Una decisione arrivata dopo la richiesta delle regioni e delle province autonome, formalizzata attraverso lettera del presidente della conferenza Stefano Bonaccini, di un rinvio della riapertura in vista di un allineamento delle linee guida al parere espresso dal Cts.

“Grazie al lavoro di squadra delle Regioni e delle Province autonome iniziato in Commissione Turismo abbiamo finalmente una data di apertura credibile e seria: il 18 gennaio. Ora si può finalmente ripartire in sicurezza“. Lo sostengono in un comunicato congiunto gli assessori con delega allo sci delle Regioni e Province autonome dell’arco alpino oltre che della Regione Abruzzo.

“Il governo ha finalmente ascoltato le Regioni e le Province autonome – hanno aggiunto -: siamo soddisfatti della decisione del ministro Speranza”.

Covid, appello per i ristori del ‘sistema neve’

Giorgio Merlo, il sindaco di Pragelato, sede di uno degli impianti costruiti per le Olimpiadi di Torino nel 2006, ha rivolto un appello al governo, chiedendo “con chiarezza e con certezza quali sono i fondi che effettivamente vengono stanziati per sopperire in parte alle gravi perdite economiche” del ‘sistema neve’.

Un appello che arriva dopo aver fissato la riapertura degli impianti sciistici dopo la metà di gennaio, con la speranza che l’emergenza sanitaria non peggiori.

“Nel frattempo – ha aggiunto Merlo -, per evitare che la crisi di un intero settore e di una vasta filiera diventino irreversibili con danni incalcolabili per migliaia di persone e centinaia di piccole e medie aziende, è arrivato il momento affinché il governo si esprima con chiarezza e certezza sui fondi”.

“Si chiamino ‘ristori’ o ‘sussidi’ fa poca differenza – ha detto -: ciò che conta, adesso, è conoscere la cifra che sarà stanziata a livello nazionale per i mancati introiti di persone e aziende che, causa la perdurante pandemia, può davvero mettere in ginocchio un comparto produttivo decisivo per lo stesso Pil piemontese”.

Fonte foto: ANSA