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Covid, dopo l'Epifania ritorno alla zone a colori: parla Speranza

Il ministro della Salute fa una previsione sul rientro dalle Feste e fa il punto sulle fornitura dei vaccini anti-Covid in Italia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Dal 6 gennaio l’Italia potrebbe ripartire dalle misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19 previste nelle fasce di rischio più basse. L’indice Rt “dà segni di ripresa, dopo la Befana dovremo ripristinare il modello delle fasce di rischio e confermare le misure base delle zone gialle“, dice così in un’intervista al Corriere della Sera il ministro della Salute Roberto Speranza.

Covid, dopo l’epifania ritorno alla zone a colori: l’Italia al rientro dalle Feste

Resterà però il coprifuoco, con “ristoranti e bar chiusi alle 18, chiusi piscine, palestre, cinema, teatri, stadi. Siamo ancora dentro la seconda ondata, Londra torna verso misure molto dure e anche noi abbiamo ancora troppi casi e troppi morti”, come sottolinea il responsabile della Sanità.

Al rientro dalle Feste, il ministro si augura che si eviti “di far campagna elettorale sui vaccini, non buttiamo la battaglia di un Paese nella caciara politica e lavoriamo insieme” dice e ribadisce che “il ritorno in classe è il nostro obiettivo prioritario“.

Covid, dopo l’epifania ritorno alla zone a colori: il punto sui vaccini

Sul capitolo delle forniture del vaccino anti-Covid, Speranza affronta la questione dei rinvii sull’approvazione del composto prodotto da AstraZeneca che definisce “il vaccino che ha il rapporto più stretto con il nostro Paese. Io ho massima fiducia nell’Ema, ma il ritardo c’è e chiediamo chiarezza“.

Il ministro della Salute assicura inoltre che otto milioni di dosi Pfizer entro il primo trimestre “sono sicure. Spero che il 6 gennaio Ema approvi Moderna, 1,3 milioni di dosi. Se poi arriva il sì ad AstraZeneca possono arrivarne molte altre”.

A questo proposito Speranza contesta la mossa della Germania di acquistare in autonomia dosi ulteriori del vaccino Pfizer al di fuori dai contratti dell’Ue e chiede “che sia fatta chiarezza. All’articolo 7 dell’intesa è scritto che i Paesi rinunciano a trattative bilaterali”.

L’obiettivo della macchina messa in piedi dall’esecutivo per la campagna vaccinale “somministrare da subito 470mila dosi a settimana. Dei sei vaccini acquistati dalla commissione Ue, all’Italia spetta il 13,45%. Ne abbiamo 202 milioni, più altri 13,5 di Pfizer, di cui metà dovrebbe arrivare nel primo semestre e l’altra metà nel secondo. Stiamo lavorando anche ad altri 10 milioni di Moderna”.

Covid, dopo l’epifania ritorno alla zone a colori: l’obbligo del vaccino

Sul possibile ricorso all’obbligatorietà del vaccini per timori del rifiuto da parte del personale sanitario, Speranza riporta che dalle Regioni stanno arrivando “segnalazioni incoraggianti sull’adesione del personale sanitario, che è stato straordinario e conosce i danni da Covid. La volontarietà è la via maestra” poi “valuteremo i numeri e l’eventuale eccezione per alcuni segmenti, ma solo come subordinata”

Il Ministro della Salute infine difende il commissario Arcuri dalle polemiche ricevute ai tempi delle gare sull’acquisto delle siringhe: “E’ stato maltrattato perché le siringhe sono costate di più, ma grazie a quelle siringhe e all’autorizzazione Aifa sull’utilizzo della sesta dose recuperiamo un 20% del vaccino Pfizer in più, che vale parecchi milioni di euro”.

 

Vaccino Covid, chi è favorevole e chi è contrario all'obbligo Fonte foto: ANSA
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