Impagnatiello piange al processo per l'omicidio di Giulia Tramontano: "Ogni sera spero di non svegliarmi più"
Alessandro Impagnatiello ha fatto dichiarazioni spontanee in aula per l'omicidio di Giulia Tramontano: "Ogni sera spero di non svegliarmi più"
È iniziato oggi il processo nei confronti di Alessandro Impagnatiello, il barman accusato di aver ucciso Giulia Tramontano. La donna, con cui aveva una relazione, al momento dell’omicidio era incinta di sette mesi. Il processo si svolge per omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà e futili motivi, per il quale Impagnatiello ha confessato. Al processo l’uomo ha pianto e dichiarato che spera di non svegliarsi più. Rischia la condanna all’ergastolo.
- Impagnatiello in auto: le dichiarazioni
- La sorella di Giulia lascia l’aula
- Le accuse contro Impagnatiello
Impagnatiello in auto: le dichiarazioni
Fanno il giro d’Italia le dichiarazioni spontanee di Alessandro Impagnatiello, l’uomo che ha ucciso la compagna con 37 coltellate. In aula ha pianto e ha chiesto scusa per quello che ha fatto.
Impagnatiello è accusato di omicidio volontario aggravato, per il quale ha confessato, insieme a diverse aggravanti come occultamento di cadavere e crudeltà. Durante le dichiarazione spontanee ha voluto citare il “raptus” per motivare le sue azioni: “Sono stato preso da qualcosa che risulterà sempre inspiegabile”.
Il pm Ingroia alla prima udienza del processo ad Alessandro Impagnatiello (Milano – 18 Gennaio 2024)
La sorella di Giulia lascia l’aula
Chiara Tramontano, sorella di Giulia che si è sfogata sui social per quanto accaduto, è uscita dall’aula quando Impagnatiello ha iniziato a parlare. L’uomo ha provato a chiedere scusa alla famiglia, usando il suo dolore: “Anche io sono andato, anche io non vivo più”.
Ha aggiunto: “Non ci sono parole corrette da dire, quanto fatto resterà una cosa per sempre inspiegabile”. Anche il padre di Giulia ha quindi lasciato l’aula, nel tribunale sono rimasti la mamma Loredana e il fratello Mario.
Le accuse contro Impagnatiello
Le scuse chieste da Impagnatiello, anche se è consapevole che saranno difficilmente accolte, si infrangono contro la lista di accuse a lui rivolte. L’uomo è accusato, e rischia l’ergastolo, non solo per omicidio volontario aggravato, ma anche per una serie di aggravanti tra cui premeditazione.
Si aggiungono infatti, oltre a premeditazione (dovuta alla ricerca in rete e ai tentativi di avvelenare la donna e il feto con del veleno per toni), crudeltà e futili motivi. A questi anche occultamento di cadavere, interruzione non volontaria di gravidanza e vincolo di convivenza.