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Giulia Tramontano avvelenata più volte non solo con il veleno per topi: Impagnatiello comprò del cloroformio

Il compagno della 29enne ammazzata con 37 coltellate acquistò una confezione di cloroformio. Le chat di Giulia: "Ho dormito male, mi sento drogata"

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Non solo veleno per topi, ma anche ammoniaca e cloroformio. Sono i nuovi dettagli sull’omicidio di Giulia Tramontano che emergono dopo l’autopsia eseguita sul corpo della 29enne incinta al settimo mese uccisa lo scorso 27 maggio a Senago, in provincia di Milano. A rivelarli è il quotidiano ‘La Repubblica‘.

L’autopsia ha rintracciato veleno per topi nel corpo di Giulia Tramontano

Per mesi Alessandro Impagnatiello, il compagno della giovane vittima, aveva avvelenato Giulia Tramontano con veleno per topi.

L’autopsia sulla 29enne ammazzata con 37 coltellate, infatti, ha rinvenuto tracce di bromadiolone nel sangue, nei capelli e nei tessuti. Ma il tentativo di avvelenare la giovane donna non si sarebbe fermato all’utilizzo del topicida.

Palloncini bianchi ai funerali di Giulia TramontanoFonte foto: ANSA
Un momento dei funerali di Giulia Tramontano: l’ultimo saluto con palloncini bianchi per lei e suo figlio

Il quotidiano ‘La Repubblica‘, infatti, riporta che Impagnatiello avrebbe anche fatto ricorso all’ammoniaca e al cloroformio. Lo rivelano le chat di Giulia, ma soprattutto gli acquisti online effettuati dal compagno.

Impagnatiello ha comprato una confezione di cloroformio

Secondo le colonne del giornale, il 16 febbraio Alessandro Impagnatiello avrebbe acquistato online una confezione di cloroformio stabilizzato con amilene.

Il quotidiano rivela che l’acquisto sarebbe avvenuto tramite una mail creata appositamente e sotto falso nome. Ma a questo si aggiunge che Impagnatiello avrebbe somministrato questo prodotto a Giulia Tramontano almeno una volta.

Una tesi che sarebbe rafforzata da alcuni messaggi inviati dalla vittima al compagno. “Ho dormito molto male e mi sento drogata“, ha scritto Giulia a Impagnatiello a circa una settimana dall’omicidio.

Da un’altra chat, questa volta con la madre, emergerebbe anche il tentativo di avvelenamento tramite ammoniaca. “L’acqua che abbiamo preso puzza terribilmente di ammoniaca”, aveva scritto Giulia a sua madre il 9 dicembre del 2022.

Si rafforza la tesi della premeditazione

Le chat, le date e i prodotti che sarebbero stati somministrati, rafforzano la tesi secondo la quale Impagnatiello avrebbe cercato per mesi di avvelenare la compagna.

Un effetto già prodotto sull’impianto accusatorio della Procura dopo l’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano da cui è emersa la presenza di veleno per topi e che ha confermato la morte per dissanguamento.

In particolare, verrebbe valorizzata l’ipotesi della premeditazione da parte di Alessandro Impagnatiello nell’omicidio della 29enne incinta al settimo mese.

giulia-tramontano-avvelenata-da-impagnatiello Fonte foto: ANSA
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