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Il governo deve redistribuire 50 mila migranti in tutta Italia: le quote secondo il piano del Viminale

Il piano messo a punto dal Viminale per far fronte all'ondata di sbarchi estivi: 50 mila migranti da distribuire sul territorio

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Sono 50 mila i migranti che il governo Meloni deve redistribuire su tutto il territorio nazionale in due mesi e mezzo. Il dato è contenuto nel piano di riparto dall’1 luglio al 15 settembre che il Viminale ha inviato alle prefetture per far fronte all’ondata di arrivi estivi.

Sistema di accoglienza saturo

Il ministero dell’Interno deve infatti fare i conti con un sistema di accoglienza giù saturo, con circa 130 mila persone già presenti nei vari centri. Numeri che in Italia non si vedevano dal 2018.

In realtà i posti ci sarebbero, all’interno del sistema Sai – le piccole strutture di accoglienza diffusa – ma non possono essere usati. Con il decreto Cutro il governo Meloni ha riformato il sistema di accoglienza, stabilendo che nel sistema Sai vanno solo i migranti che hanno ottenuto il permesso di soggiorno.

Tutti gli altri, richiedenti asilo, vanno sistemati nei Cas, i centri di accoglienza di medie e grandi dimensioni.

Il piano del Viminale

Per far fronte all’ondata di sbarchi estivi, il Viminale ha redatto un piano di redistribuzione dei richiedenti asilo inviato alle varie prefetture per trovare tutti i posti in tempo utile.

Come riporta Repubblica, nel documento sono indicati 50 mila migranti da distribuire, in base ad un sistema di quote elaborate secondo i criteri dell’estensione territoriale e della popolazione, già contestato da diversi governatori e sindaci.

Il governo deve redistribuire 50 mila migranti in tutta Italia: le quote secondo il piano del Viminale Fonte foto: ANSA
 La nave Geo Barents al porto di Ancona

Secondo queste quote, il maggior carico spetta alla Lombardia, con 6 mila richiedenti asilo, seguita da Emilia Romagna, Piemonte e Lazio con 4 mila, Veneto, Toscana e Campania con 3 mila. Il minor numero, 877, in Basilicata.

Le regioni che accolgono di più

Lombardia ed Emilia Romagna sono al momento le regioni che accolgono di più, con circa 13.000 persone. C’è poi la Sicilia, con oltre 10 mila migranti. E poi Lazio, Campania, Piemonte, Toscana e Veneto, con numeri che oscillano tra 8.000 e 12.000. In difficoltà anche Calabria e Puglia, con gli hotspot di prima accoglienza sempre pieni.

Il disequilibrio del sistema di accoglienza è ben evidente in Veneto, dove degli 8.131 ospitati 7.383 sono nei Cas e solo 748 nelle piccole strutture Sai. Anche per questo sindaci di destra e sinistra, con il benestare del governatore Luca Zaia, hanno stretto un patto per spingere verso il modello di accoglienza diffusa.

Gli arrivi

Secondo i dati del ministero dell’Interno, aggiornati al 28 luglio, sono quasi 90 mila i migranti sbarcati sulle coste italiane nei primi sette mesi dell’anno. Più del doppio dei 41 mila registrati nello stesso periodo dello scorso anno.

Numeri imponenti, che hanno indotto le autorità italiane a derogare al decreto Cutro, che vieta i salvataggi multipli alle navi di soccorso delle ong.

Nelle ultime settimane infatti il comando generale delle capitanerie di porto di Roma ha più volte chiesto alle navi umanitarie di effettuare più interventi nella stessa spedizione. Negli ultimi giorni ad esempio a Open Arms è stato chiesto di intervenire in sei operazioni di salvataggio prima di tornare in porto.

migranti-piano-viminale Fonte foto: ANSA
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