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Identità alias nel ministero della Difesa, Pro Vita sgrida il governo Meloni e Guido Crosetto: “Lo scopro ora”

Guido Crosetto criticato da Pro Vita & Famiglia per l'introduzione dell'identità alias nel ministero della Difesa. "Lo scopro ora" si giustifica

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L’identità alias arriva anche nel ministero della Difesa. Chi lavora al suo interno può infatti richiedere lo strumento di carriera che permette di eliminare le situazioni di disagio e discriminazione basate sull’identità di genere. Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, ha criticato governo e ministero della Difesa. Crosetto ha ribattuto di averlo scoperto solo a cose fatte.

Identità alias al ministero della Difesa: la circolare

Sono entrate in vigore le nuove linee guida previste dal contratto nazionale per il pubblico impiego. Nell’articolo 21, in particolare, si legge l’introduzione dell’identità alias (carriera alias) per “eliminare situazioni di disagio ed evitare che possano realizzarsi forme di discriminazione”.

Nel CCNL si legge che l’identità alias avrà effetto sul cartellino di riconoscimento, credenziali di posta elettronica e targhetta sulla porta d’ufficio. Restano invariate invece le generalità sulla busta paga, la matricola, sistemi di rilevazione e provvedimenti disciplinari.

Pro Vita carriera aliasFonte foto: ANSA
 Proteste da parte di Pro Vita sull’inserimento dell’identità alias nel ministero della Difesa

Che cos’è la carriera alias?

Con carriera alias o identità alias si intende un protocollo di cambio nome sui documenti per istituzioni e aziende al fine di riconoscere l’identità di genere di un individuo.

Questo passaggio, temporaneo, permette alle persone in transizione (o chi non si riconosce nella stessa identità trascritta sui documenti alla nascita) di non usare più il deadname (nome attribuito alla nascita) e di proseguire studi e lavoro in assenza di disagi.

Le critiche di Pro Vita a Crosetto

Non sono mancate le critiche dell’associazione anti-abortista Pro Vita & Famiglia, che ha fatto della lotta contro la carriera/identità alias il proprio vessillo anti “teoria gender”. In merito all’inserimento della possibilità di attivazione dell’identità alias nel ministero della Difesa, il portavoce di Pro Vita, Jacopo Coghe, ha commentato: “È molto grave” perché secondo lui rappresenta un “atto ideologico” che mette in pericolo le donne.

Alla tirata di orecchie a Guido Crosetto, il ministero della Difesa (che sui social recentemente si è lasciato andare a commenti coloriti) ha commentato di non esserne a conoscenza. “Il Direttore ha probabilmente ritenuto che l’applicazione del contratto collettivo lo esimesse da condivisione”, ha spiegato.

guido-crosetto-carriera-alias Fonte foto: ANSA
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