Hydrospeed nel fiume, 25enne muore annegato nel Sesia sotto gli occhi del fratello
Tragico incidente in Val Sesia: ragazzo di 25 anni muore annegato mentre pratica hydrospeed nel fiume assieme al fratello
È morto annegato sotto gli occhi impotenti del fratello, con il quale aveva deciso di provare l’emozione dell’hydrospeed. Così è morto un venticinquenne di Torino, Samuele Frola. La tragedia è avvenuta ieri, domenica 28 agosto, sul fiume Sesia, nell’omonima valle piemontese.
L’incidente mentre fa hydrospeed sul fiume Sesia
L’incidente è avvenuto nella giornata di domenica 28 agosto in Val Sesia, tra Scopa e Balmuccia, in provincia di Vercelli. Samuele Frola stava facendo hydrospeed, la specialità che si pratica appoggiati a una specie di piccolo bob galleggiante, con il fratello e una guida di una locale scuola di rafting.
Stando alla ricostruzione dell’incidente riportata da Ansa, il giovane stava scendendo lungo il corso del Sesia quando, nel tratto del fiume in località Scopetta, il suo bob si è ribaltato in una rapida.
L’incidente in Val Sesia, tra Scopa e Balmuccia
Il 25enne è rimasto con una gamba incastrata tra le rocce, sotto il livello dell’acqua, e non è più riuscito a risalire.
Muore annegato davanti al fratello
Non vedendolo risalire, il fratello Simone si è subito buttato in acqua per raggiungerlo e tentare di riportarlo a galla. Assieme alla guida e agli altri compagni del gruppo ha fatto di tutto per cercare di liberare la gamba rimasta incastrata, che nel frattempo si era fratturata, ma non c’è stato niente da fare.
Lanciato l’allarme, sul posto sono intervenute le squadre di soccorso di 118, Soccorso alpino e vigili del fuoco. Quando i soccorritori sono riusciti infine a far riemergere il 25enne, il suo cuore non batteva più. Hanno provato a lungo a rianimarlo, ma i loro sforzi sono risultati inutili.
Sul tragico incidente la Procura di Vercelli ha aperto un fascicolo d’inchiesta, le indagini sono affidate ai carabinieri.
Cos’è l’hydrospeed
L’hydrospeed è uno sport acquatico simile al rafting che sta riscuotendo crescente successo negli ultimi anni. Nato in Francia negli anni Cinquanta come specialità di nuoto in fiumi e torrenti seguendo la torrente, si è poi evoluto nella forma attuale con l’introduzione di un piccolo bob galleggiante.
Il bob ha la duplice funzione di proteggere il nuotatore dagli urti contro le rocce e offrire un punto d’appoggio: viene manovrato spostando il peso del corpo e aiutandosi con le pinne.