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Frena l'economia italiana col Pil a rischio ribasso, allarme sui fondi della Sanità: potrebbero non bastare

I dati sul Pil e la crescita dell'economia mettono a rischio anche la Sanità. L'Upb lancia l'allarme: non ci sono fondi per il prossimo anno

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Le audizioni sulla Manovra 2024 mettono in luce diverse criticità. Con l’economia italiana e il Pil a rischio ribasso, è l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, ovvero l’autorità indipendente dei conti pubblici, che allerta sul finanziamento della sanità pubblica. Il quadro macroeconomico è peggiorato e secondo i dati l’impatto del Pnrr sul Pil questo sarà più basso rispetto a quanto affermato dal governo Meloni nel Def. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva avvertito mesi fa che la Manovra 2024 sarebbe stata difficile e secondo una recente dichiarazione “è stato fatto il meglio possibile”.

Allarme sanità, mancano i fondi

La sanità pubblica è in crisi e scatta l’allarme per insufficienza dei fondi. Già lo scorso anno, in presenza di condizioni di debito relative al periodo dell’emergenza pandemica, il settore della sanità non ha passato un bel periodo. Con la legge di Bilancio 2024 si concretizzano i timori di fondi insufficienti. Fondamentale l’azione dell’inflazione sulla sanità, mentre le risorse non aumentano di conseguenza.

La presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb) Lilia Cavallari ha detto che il finanziamento del sistema sanitario nazionale per il 2024 potrebbe non coprire integralmente le spese. “Ulteriori difficoltà, in tutto il periodo di programmazione – ha aggiunto – potrebbero sorgere in relazione alle carenze di personale e all’impatto di nuova pressione dei prezzi dei beni energetici sul settore sanitario”. Anche per questo venerdì 17 novembre i medici scioperano con le sigle Uil e Cgil.

economia ItaliaFonte foto: ANSA

Interventi frammentati e limitati

Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio quindi la Manovra 2024 risulta essere frammentata e gli interventi temporanei. Anche il ministro dell’Economia Giorgetti si trova in linea, ma ha spiegato che “è stato fatto il meglio possibile”, sintetizzando le necessità e i vincoli di bilancio.

La Manovra appare quindi improntata a un’ottica di breve periodo, con interventi temporanee frammentati. Come ha spiegato Cavallari: “per il secondo anno consecutivo, si prevede sia un aumento del deficit […] sia il rinvio all’anno finale dell’orizzonte previsivo (ndr il 2026) del conseguimento di un disavanzo inferiore al 3 per cento del Pil”. Lo stesso che secondo i dati Ista risulta fermo, con crescita pari a zero nell’ultimo trimestre.

Problemi: misure fiscali e pensioni

Altri due macrotemi presentano il carattere della temporaneità e del finanziamento in deficit: il taglio del cuneo (non per le tredicesime, come è stato annunciato) e l’Irpef. Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio infatti le misure fiscali non appaiono come risolutive e anzi nel caso dei pensionati l’incidenza del beneficio e il beneficio assoluto risultano inferiori a quelli di operai impiegati.

Le pensioni invece hanno visto una stretta. Per quanto siano stati riproposti gli stessi canali di pensionamento, le condizioni sono più stringenti. Sono state introdotte norme che incideranno sull’evoluzione della spesa pensionistica, come per esempio il ricalcolo della quota retributiva delle pensioni degli iscritti ad alcune casse. Secondo Upb nei prossimi anni resteranno i problemi della bassa e discontinua contribuzione pensionistica delle generazioni giovani che, se nulla cambia, prelude alla maturazione di pensioni anch’esse basse.

sanita-rischio-economia-ribasso Fonte foto: ANSA/IPA
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