Fondi Lega, spunta una cena a Roma: cosa è emerso finora
Vanno avanti le indagini sui presunti 'fondi neri' della Lega. Spunta una cena a Roma. Salvini: "Non sono preoccupato"
Una cena a fine maggio scorso a Roma tra il segretario della Lega Matteo Salvini, il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, il senatore Stefano Borghesi e Andrea Manzoni, revisore contabile alla Camera per la Lega arrestato due giorni fa nell’inchiesta milanese sul caso Lombardia Film Commission. È quanto emerge, riporta Repubblica, da un’informativa della Guardia di finanza agli atti delle indagini.
L’incontro, secondo quanto precisato con una nota dal procuratore Francesco Greco, non è stato registrato. La ricostruzione è stata fatta dunque su altri elementi di indagine, come intercettazioni in cui si citano nomi di persone.
Al momento quindi non si può avere alcuna certezza sulla presenza alla cena di Matteo Salvini e Roberto Calderoli. Pare certa, invece, da quanto si è appreso, la presenza di Manzoni e del senatore Stefano Borghesi.
Fondi Lega, le indagini
In quel periodo Manzoni e Alberto Di Rubba, direttore amministrativo per il Carroccio al Senato e anche lui arrestato, erano preoccupati per il licenziamento di Marco Ghilardi, all’epoca direttore della filiale di Seriate (Bergamo) della banca Ubi, per alcune operazioni sospette sui conti accesi dai due commercialisti nell’istituto di credito.
Come era emerso, stando ad una testimonianza dello stesso Ghilardi, i due gli avevano chiesto di aprire “conti” intestati alle “associazioni regionali” del Carroccio, ossia articolazioni territoriali del partito. Operazione che non andò in porto.
In uno degli interrogatori resi agli inquirenti, come riporta il Corriere della Sera, Luca Sostegni, presunto prestanome dei professionisti e che sta collaborando coi pm dopo essere finito in carcere a luglio, ha raccontato che Michele Scillieri, altro commercialista di fiducia della Lega arrestato, gli avrebbe detto “sorridendo” che i soldi dell’affare sull’immobile per la LFC sarebbero serviti per le elezioni del marzo 2018.
Sul punto, però, gli investigatori al momento non hanno trovato riscontri nelle indagini che, comunque, seguono da tempo anche la pista dei ‘fondi neri’ e si intrecciano con quelle genovesi sul riciclaggio dei 49 milioni di euro della Lega di cui si son perse le tracce.
Gli inquirenti stanno svolgendo accertamenti sul passaggio di parte degli 800mila euro incassati dalla vendita gonfiata dell’immobile per la Lombardia Film Commission dall’Italia alla Svizzera e, in particolare, su una fiduciaria panamense basata nel Paese elvetico.
I magistrati vogliono chiarire la “destinazione finale” di parte della provvista (pare quasi 300mila euro) creata con la presunta operazione immobiliare illecita. È stata avviata da giorni una rogatoria in Svizzera per seguire i flussi del denaro.
Fondi Lega, le reazioni
“Non sono preoccupato per la semplice ragione che non ci sono i motivi per esserlo”. Così Matteo Salvini ha risposto ai giornalisti che ad Ariano Irpino (Avellino) gli chiedevano di commentare l’inchiesta.
“Conoscendoli io ho fiducia in loro e quindi ho fiducia nella giustizia”. Lo ha detto il vice segretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, parlando dell’inchiesta in cui sono coinvolti alcuni commercialisti ritenuti vicini alla Lega.
“Per quel che mi riguarda quella cena non c’e mai stata”, ha detto all’Ansa il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli. Alla domanda se potrebbe esserci stata una cena con altri parlamentari della Lega, Calderoli ha risposto: “Non posso sapere quello che fanno gli altri. Per parte mia, non ho mai partecipato a una cena come mi viene attribuito”.