Droga nello champagne, trovato un altro lotto con MDMA: quali sono i rischi per chi lo beve
Droga nello champagne, spunta un altro lotto sospetto con bottiglie alterate piene di MDMA: quali sono i rischi e come riconoscerle
Vi ricordate la notizia delle bottiglie di champagne con dentro della droga, precisamente MDMA (ossia l’ecstasy)? Ebbene, la Francia ha comunicato che, in seguito a indagini di polizia in Germania, un altro lotto da 3 litri, della stessa marca, potrebbe essere coinvolto negli 11 casi di intossicazione registrati. C’è stato anche un morto. Cosa sappiamo.
- Cos'è questa storia dell'MDMA nello champagne
- Un nuovo lotto sospetto
- Come capire se nello champagne c'è MDMA
- I rischi dell'MDMA
Cos’è questa storia dell’MDMA nello champagne
Lo scorso marzo il Sistema di allerta rapida per alimenti e mangimi (RASFF) ha segnalato 11 casi di intossicazioni, e un decesso, avvenuti in Olanda e in Germania in seguito al consumo di una bottiglia di champagne da 3 litri del marchio ‘Moët Chandon Imperial Ice‘.
Le bottiglie sospette appartenevano al lotto numero LAJ7QAB6780004.
Al loro interno sono state trovate tracce di MDMA (ovvero, l’ecstasy).
L’ipotesi principale è che le bottiglie siano state completamente svuotate di champagne.
I tappi, infatti, non corrispondevano a quelli ‘originali’.
Un nuovo lotto sospetto
Ne è seguita un’indagine che ha coinvolto le polizie di Francia, Belgio, Germania e Olanda.
E proprio la Francia ha comunicato che, a seguito di indagini di polizia in Germania, un altro lotto: LAK5SAA6490005.
Sempre dello stesso champagne da 3 litri, marchio ‘Moët Chandon Imperial Ice’.
Come capire se nello champagne c’è MDMA
Nel caso in cui sospettiate di aver acquistato le bottiglie sospette, il Ministero della Salute ha diffuso dei suggerimenti per capire se lo champagne acquistato sia stato alterato o meno.
Lo champagne allungato con l’MDMA:
- non crea bollicine perché non contiene anidride carbonica;
- ha un colore bruno rossastro, che si scurisce nel tempo;
- ha un odore aromatico-fruttato.
In Italia, è bene precisarlo, non sono stati segnalati casi di intossicazione da ecstasy correlabili al consumo di questo prodotto.
I rischi dell’MDMA
Ma quali sono i rischi se si assume dell’MDMA?
Come spiegato dal sito dell’Humanitas, si tratta di una droga sintetica prodotta in laboratorio.
Derivata dall’anfetamina, usualmente si presenta in forma di pasticche o capsule, da assumere per via orale e solubili in acqua.
Le pasticche sono colorate e marcate da simboli o lettere. Dall’ecstasy deriva un effetto stimolante sul sistema nervoso centrale: viene incrementata l’attività di alcuni neurotrasmettitori tra cui la serotonina, il cosiddetto ‘ormone del buonumore’. Ecco perché chi assume questa droga sintetica prova maggiore empatia, ha meno difficoltà a relazionarsi e a entrare in confidenza con gli altri.
Ma l’incremento nella produzione di serotonina attraverso l’assunzione di ecstasy causa anche effetti negativi:
- confusione;
- disturbi del sonno;
- ansia;
- amplificazione delle capacità sensoriali (tatto, gusto e olfatto);
- tachicardia;
- ipertensione;
- nausea;
- vomito;
- crampi;
- febbre;
- sudorazione;
- infarto;
- danni a persone con problemi a reni e fegato.