Stoccafisso Verrini ritirato dai supermercati: scatta l’allerta alimentare per rischio chimico
Il ministero della Salute ha pubblicato un avviso di richiamo per diversi lotti di stoccafisso reidratato: quali sono i rischi
Sette lotti richiamati dal Ministero della Salute. Riguardano lo stoccafisso reidratato Antonio Verrini, ritirato dai supermercati per ragioni di sicurezza, in via precauzionale. La data del richiamo è del 23 maggio. Tre giorni prima erano stati richiamati due lotti di vongole veraci, sempre della stessa azienda.
- Stoccafisso reidratato Antonio Verrini, i lotti richiamati
- Le date di scadenza dei lotti richiamati
- I motivi del richiamo
- A cosa servono gli additivi
Stoccafisso reidratato Antonio Verrini, i lotti richiamati
I lotti di stoccafisso reidratato richiamati dal ministero della Salute appartengono al marchio Antonio Verrini: in particolare il documento pubblicato su Salute.gov fa riferimento alla denominazione di vendita Stoccafisso bagnato. I lotti di produzione interessati sono i seguenti:
- D1705221190
- D1805221190
- D1905221190
- D2005221190
- D2105221190
- D2205221190
- D2305222290
Le date di scadenza dei lotti richiamati
Le date di scadenza o di termine minimo di conservazione segnalate sono a partire dal 23 maggio e fino al 29 maggio, mentre tra le informazioni sul peso o volume delle unità di vendita riportano la dicitura “baffe a peso variabile”.
Le confezioni dello stoccafisso attenzionate dal Ministero della Salute
Il nome del produttore dei lotti di stoccafisso ritirati è Antonio Verrini srl, mentre la sede dello stabilimento è quella in via Borgonzoli, a Genova.
Il marchio di identificazione è IT T4JTE CE.
I motivi del richiamo
Tra le motivazioni del richiamo indicate sul documento, il Ministero della Salute ha segnalato un rischio chimico legato al sospetto uso di additivi non autorizzati. Non è specificato quali siano.
Nel riquadro dedicato alle avvertenze, il Ministero della Salute non ha aggiunto nessuna informazione.
Comunque, in questi casi, solitamente l’indicazione è di non consumare i prodotti e di riportarli al punto vendita se sono già stati acquistati.
A cosa servono gli additivi
L’Istituto superiore di sanità spiega che l’impiego di additivi è disciplinato dall’Unione Europea, che li identifica attraverso un numero preceduto dalla lettera E e li raggruppa a seconda della loro funzione:
- E100-E199 (coloranti, migliorano l’aspetto di bevande e alimenti vari)
- E200-E299 (conservanti, rallentano, o bloccano, le alterazioni provocate dai microrganismi)
- E300-E399 (antiossidanti e regolatori di acidità, impediscono i processi di irrancidimento dei grassi e l’imbrunimento di frutta e verdura)
- E400-E499 (addensanti, stabilizzanti e emulsionanti)
- E500-E599 (regolatori di acidità e anti agglomeranti)
- E600-E699 (esaltatori di sapidità, esaltano il sapore e la fragranza di un prodotto)
- E900-E999 (vari)
- E1000-E1999 (sostanze che non rientrano nelle classificazioni precedenti)
Quando sono presenti, gli additivi devono essere indicati tra gli ingredienti degli alimenti.