Covid, sindaco arrestato nel Milanese: favori ad amici e parenti
Antonino Nucera, sindaco di Opera (Milano), è stato arrestato dai carabinieri: tra le varie accuse, favori a imprenditori e congiunti durante il Covid
Antonino Nucera, sindaco di Opera, è stato arrestato dai carabinieri insieme a una dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune (nel Milanese) e tre imprenditori. La notizia è stata diffusa dall’Ansa.
Covid, sindaco arrestato nel Milanese: favori ad amici e parenti
Secondo quanto riportato in una nota dei carabinieri, nei primi mesi dell’esplosione del Covid, Nucera avrebbe distribuito ad amici, parenti e dipendenti comunali 2.880 mila mascherine chirurgiche destinate a Rsa e farmacie, in una fase in cui i dispositivi di protezione erano di fatto introvabili.
Nell’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Fabrizio Filice, si fa riferimento a “mascherine, destinate, nei quantitativi di seguito indicati, alla Rsa Anni Azzurri Mirasole di Opera – Frazione Noverasco (forniture da parte della Città Metropolitana di Milano e dalla Protezione Civile) e alla farmacia comunale di Opera, in particolare: 2.380 dispositivi diretti alla Rsa; 500 dispositivi facenti parte della fornitura alla farmacia comunale“.
Le accuse nei confronti degli arrestati sono, a vario titolo:
- peculato;
- corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio;
- turbata libertà del procedimento di scelta del contraente;
- interramento di rifiuti.
L’operazione è stata condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Milano, nelle province di Milano, Lodi, Brescia, Varese e Messina: l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata emessa dal gip del Tribunale di Milano su richiesta della Dda della Procura della Repubblica del capoluogo lombardo.
L’inchiesta – coordinata dai procuratori aggiunti Alessandra Dolci e Maurizio Romanelli, e dai sostituti Silvia Bonardi e Stefano Civardi, è partita nel febbraio 2020.
Covid, sindaco arrestato nel Milanese: favori anche a imprenditori
Stando a quanto emerso nel corso delle indagini, da febbraio a ottobre 2020 il sindaco di Opera, insieme alla dirigente dell’Ufficio tecnico e ad alcuni funzionari e consulenti del Comune, avrebbe sistematicamente interferito in alcune gare, per orientare l’assegnazione di lavori pubblici verso imprenditori conniventi, ricevendo in cambio dei favori.
Gli imprenditori avrebbero inoltre interrato, nei cantieri e in aree agricole del Parco Sud di Milano, circa 1.000 tonnellate di fresato d’asfalto e altri materiali derivati dalle lavorazioni stradali e da altri interventi appaltati dai Comuni di Opera, Locate di Triulzi, San Zenone al Lambro, Segrate, Monza, attestandone falsamente il regolare recupero.