Covid, il punto del virologo Pregliasco: "Le restrizioni servono"
Il virologo dell'Università di Milano vede dei piccoli segnali di miglioramento portati dalle misure restrittive in vigore
Con un Pasqua appena trascorsa tra città deserte in un’Italia rinchiusa in zona rossa, la curva dei contagi da Covid-19 discende a rilento, ma tra gli esperti c’è chi riesce già ad intravedere i primi timidi segnali di miglioramento. “Le restrizioni servono, per questo dobbiamo mantenere strette le maglie” ha detto così il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, in collegamento con SkyTg24.
“Il comportamento responsabile della gente sta facendo vedere i suoi effetti, in tutte le regioni si abbassa la pressione sugli ospedali. I dati in Lombardia evidenziano l’abbassamento dell’Rt e lo vediamo anche negli ospedali, dove stiamo dimettendo dei pazienti” sostiene lo studioso rispondendo alle domande dello studio.
Il giorno dopo le celebrazioni di una Pasqua in zona rossa, il bilancio del Viminale fa segnare 111.202 persone controllate in tutto il territorio nazionale con 2.643 sanzioni e 12 denunce. Gli esercizi commercial 14.797 passati al vaglio delle forze dell’ordine con 88 titolari sanzionati e 34 chiusure.
Per Fabrizio Pregliasco adesso “l’obiettivo principale resta la riapertura delle scuole e con un po’ di attenzione io credo si possa chiudere l’anno scolastico con tutti gli studenti in presenza, anche se occorre attenzione perché il virus può ancora circolare”.
“Poi si dovranno riaprire gli altri settori più colpiti, la ristorazione e il turismo. È necessario però ripartire step by step, senza esagerare, non dobbiamo fare come l’anno scorso” è la raccomandazione dell’esperto.
Durante la sua intervista il virologo e membro del Cts della Lombardia è tornato inoltre sui malfunzionamenti della macchina vaccinale della sua regione, che hanno portato a diversi disservizi e lunghe attese per la somministrazione dei vaccini, sui quali Pregliasco dice che “ci sono stati problemi organizzativi, ma è un’organizzazione davvero complessa. In Lombardia ha fatto scalpore il problema degli sms, un’epopea che ha visto inciampi ma adesso i problemi sono superati. Le nubi all’orizzonte sul numero di dosi ci fanno però preoccupare. In questa guerra le munizioni sono fondamentali”.
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