Covid, Italo rischia lo stop: le accuse di Montezemolo al governo
Il presidente di Italo-Ntv annuncia il rischio di chiusura della compagnia ferroviaria se non arriveranno gli aiuti dallo Stato
“Oggi emerge un Paese bloccato, che vive alla giornata, senza una visione. Nessuna strategia di politica economica” dice così il presidente di Italo-Ntv Luca Cordero di Montezemolo in un’intervista al Corriere della Sera dove esprime i suoi timori per il futuro della compagnia ferroviaria e non risparmia qualche stoccata all’esecutivo sulla gestione dell’emergenza sanitaria.
“Non ci siamo. Non disconosco certo l’impegno del governo, ma bisogna dirci la verità: il Covid è l’emergenza assoluta, ma non vorrei che diventi anche il paravento per non affrontare di petto con urgenza i problemi economico-sociali del Paese” ha detto Montezemolo.
Il presidente di Ntv ha ammesso la possibilità che se non arriveranno gli aiuti di 1,2 miliardi per i treni promessi dallo Stato, Italo potrebbe chiudere: ” Solo annunci, a maggio. Siamo a novembre e non è arrivato nulla. A questo punto se non arrivano i fondi promessi in tempi brevissimi, Italo sarà costretto a fermarsi. I treni disponibili di Italo oggi potrebbero essere utili proprio per rafforzare la sicurezza, la qualità e ridurre l’affollamento dei regionali”.
A supporto delle sue rivendicazioni Montezemolo, ha poi ricordato gli sforzi fatti dal settore ferroviario per rispettare le misure di prevenzione contro il Covid-19: “I treni ad alta velocità sembrano cliniche: puliti, posti seduti e quindi tracciabili, ricambio d’aria frequente. Il ministro della Sanità il 14 luglio aveva stabilito che potessimo salire all’80% di capienza, poi un’incomprensibile marcia indietro, con la conseguenza che oggi sui treni ad alta velocità si viaggia al 50%, mentre sul trasporto locale all’80% o al 100%, senza controlli e con pericolosi ammassamenti. Certo, è un problema superato con la situazione di oggi, ma è stata una decisione demagogica, con un Cts che si è piegato a logiche politiche“.