Coronavirus, coprifuoco o lockdown: Conte valuta un nuovo Dpcm

Si avvicina sempre di più un nuovo Dpcm con un ulteriore giro di vite da parte del governo. Se infatti non si otterranno risultati concreti sulla curva dei contagi dall’ultimo provvedimento, il premier Giuseppe Conte potrebbe valutare un coprifuoco dalle 21 alle 7 in tutta Italia, ma anche il divieto di uscire di casa per “attività non essenziali”, come riportato dal Corriere della Sera.

Coronavirus, coprifuoco o lockdown: l’incontro con le Regioni

Per oggi è fissato l’incontro con le Regioni per valutare le nuove disposizioni e gli effetti raggiunti con le restrizioni in atto, previste anche dalle ordinanze territoriali. L’esecutivo si darà probabilmente non più di una settimana di tempo prima di mettere in atto nuove misure, tenendo in conto due criteri essenziali: il calo della curva epidemiologica e la decrescita del numero di terapia intensive.

Tra gli interventi non è escluso che i governatori valutino la chiusura dei confini regionali per evitare gli spostamenti degli abitanti per raggiungere i centri commerciali chiusi nel proprio territorio ma aperti nelle Regioni confinanti.

Nel frattempo si compila l’elenco delle attività  che sarebbero permesse per quello che nella pratica sarà, eventualmente, un altro lockdown, fatta salva la possibilità di recarsi a scuola o a lavoro.

Se da una parte il presidente del Consiglio farà di tutto per escludere un’altra chiusura a livello nazionale, il ministro della Salute Roberto Speranza starebbe spingendo per un blocco anche soltanto di due settimane, nel caso in cui i numeri dei contagi continuassero a salire.

Coronavirus, coprifuoco o lockdown: tamponi in farmacia

L’obiettivo del governo è anche quello di rafforzare gli strumenti sul fronte sanitario dando la possibilità, da una parte, ai medici di famiglia di usufruire dei tamponi per migliorare la diagnostica dei pazienti e diminuire così la pressione sugli ospedali. Dall’altra rendere possibile ai cittadini di effettuare i test anche nelle farmacie.

Su palestre e piscine incombe la scadenza di sette giorni concessa da Conte per adeguare i protocolli, fissata per lunedì. Ieri le associazioni di categoria hanno consegnato al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora le linee guida che rendono obbligatorie tutte le prescrizioni finora facoltative: misurazione della febbre agli ingressi, lezioni individuali negli spazi stretti, percorsi differenziati negli spogliatoi. “I controlli dei Nas dimostrano che le norme vengono rispettate, chi le viola è stato già chiuso”, ha detto Spadafora.

Fonte foto: Ansa