Covid, 3 coronavirus simili nei pipistrelli: cosa è stato scoperto e quali sono i rischi. L'allarme di Viola
Nei pipistrelli sono stati trovati 3 nuovi coronavirus simili a quello responsabile del Covid: cosa significa questa scoperta e quali sono i rischi
Alcuni ricercatori dell’Istituto Pasteur di Parigi e dell’Istituto Pasteur del Laos hanno identificato nei pipistrelli 3 nuovi coronavirus molto vicini al Sars-CoV-2, il coronavirus responsabile del Covid-19. Lo studio è stato pubblicato su ‘Nature’.
Quali sono i 3 nuovi coronavirus scoperti nei pipistrelli
I 3 nuovi coronavirus individuati nei pipistrelli dal team di scienziati della National University e dell’Institut Pasteur del Laos si chiamano Banal-52, Banal-103 e Banal-236.
Come riporta ‘Rainews’, la somiglianza col Sars-CoV-2 riguarda soprattutto la proteina Spike e, in particolar modo, quella porzione della proteina che si lega al recettore Ace2 (la porta principale che il virus usa per entrare nel nostro organismo). Ciò rende i nuovi coronavirus i “parenti più stretti” del SarsCoV2 fino a questo momento identificati.
Rispetto al ceppo originale di Wuhan, questi nuovi virus si sono dimostrati capaci di legarsi in modo più efficiente ad Ace2. La presenza in natura di coronavirus così simili a quello responsabile del Covid-19 rende possibile il passaggio diretto del virus dal pipistrello all’uomo, senza il transito intermedio in un altro animale.
I test effettuati su cellule umane hanno svelato la capacità dei nuovi virus di entrare all’interno della cellula, ma anche una certa capacità degli anticorpi sviluppati a seguito di un’infezione di bloccare i virus.
Un test sul coronavirus (foto d’archivio).
Scoperti nuovi coronavirus nei pipistrelli: cosa dicono i ricercatori
I 3 nuovi coronavirus somiglianti al Sars-CoV-2 sono stati individuati testando 645 pipistrelli appartenenti a 46 specie diverse e catturati nelle caverne del nord del Laos.
I ricercatori hanno commentato così la loro scoperta: “Fin dalla sua comparsa, sono state studiate numerose specie animali per identificare possibili serbatoi animali o ospiti intermedi del virus. L’origine di SarsCoV2, così come il modo in cui è entrato nella popolazione umana, è attualmente sconosciuta”.
Nuovi coronavirus nei pipistrelli: l’allarme di Antonella Viola
La notizia della scoperta dei 3 nuovi coronavirus trovati nei pipistrelli è stata commentata su ‘Facebook’ anche da Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova.
Il post di Antonella Viola si apre così: “Identificati nei pipistrelli 3 nuovi coronavirus (BANAL-52, -103 e -236) estremamente simili al SARS-CoV-2 (96,8% nel caso di BANAL-52), soprattutto nella proteina Spike, che sembra legare con alta efficienza i recettori umani ACE-2”.
Secondo l’immunologa dell’Università di Padova, “questa scoperta non risponde ancora a tutte le domande aperte, ma rafforza ulteriormente l’ipotesi dell’origine naturale del SARS-CoV-2. Tuttavia, allo stesso tempo, ci conferma che molti altri virus sono già pronti a fare il salto di specie e infettarci“.
Il messaggio di Antonella Viola prosegue così: “Bisogna non solo monitorare l’evoluzione dei coronavirus da vicino, per evitare di essere colti impreparati, ma anche effettuare quei cambiamenti strutturali nella nostra sanità che ci avrebbero consentito una gestione migliore dell’emergenza. Bisogna imparare la lezione”.