Alga tossica in Puglia, i sintomi causati dall'Ostreopsis Ovata: quali sono davvero i rischi per l'uomo
Un'alga tossica sta spaventando la Puglia. Cos'è l'Ostrepsis Ovata, quali sintomi genera e quali sono i rischi per i bagnanti?
Un’alga tossica sta sollevando non poche preoccupazioni in Puglia. Si tratta della Ostrepsis Ovata: è stata registrata la sua presenza in diverse località balneari pugliesi e, anche grazie ai report di Arpa, in alcuni tratti della costa è stata vietata la balneazione. Ma cos’è quest’alga? Come la si individua, quali sono i sintomi? E quali rischi comporta?
- Sintomi, rischi, luoghi dov'è stata trovata: tutto quello che c'è da sapere sulla Ostrepsis Ovata
- Cos’è l’alga Ostrepsis Ovata
- Dove si trova l’alga tossica
- Dov’è stata rintracciata in Puglia
- Sintomi e rischi per l’uomo causati da Ostreopsis Ovata
- Come comportarsi dopo il contatto con l'alga tossica
Sintomi, rischi, luoghi dov’è stata trovata: tutto quello che c’è da sapere sulla Ostrepsis Ovata
Che l’Ostreopsis Ovata sia presente nelle acque pugliesi è stato appurato, la diffusione dell’alga però sta scemando, come dimostrano i numeri.
Nulla di preoccupante insomma anche se è bene adoperare alcuni accorgimenti qualora vi trovaste in una zona segnalata per la presenza di tale microrganismo. Vediamo quali.
L’habitat dell’alga Ostrepsis Ovata è nei mari tropicali
Cos’è l’alga Ostrepsis Ovata
Anzitutto Ostreopsis Ovata, il suo nome scientifico, è una micro alga unicellulare, che appartiene al gruppo delle Dinoflagellate.
Di solito la si può trovare su delle macro alghe pluricellulari, ma anche su fondali rocciosi. Il suo habitat naturale è quello dei mari tropicali, durante l’estate raggiunge il picco della sua diffusione.
È un’alga tossica perché può liberare una tossina, Palitossina simile, che può avere anche conseguenze su chi viene a contatto con essa.
Dove si trova l’alga tossica
Perché quindi un’alga dei mari tropicali è arrivata fino in Puglia? Il motivo è ovviamente difficile da trovare ma per gli esperti potrebbe essere stata introdotta sulle nostre coste semplicemente per caso.
Non di rado alghe come queste arrivano in Paesi lontani attraverso le navi di passaggio, magari impigliandosi in alcune di esse e facendo lunghi viaggi fino ad habitat totalmente diversi. Le prime segnalazioni in Italia di questa alga risalgono addirittura al 2000.
Grazie poi al cambiamento climatico e all’innalzamento delle temperature, l’Ostreopsis Ovata ha trovato anche in Italia le condizioni per svilupparsi e proliferare.
Dov’è stata rintracciata in Puglia
Segnalazioni della presenza di tale alga sono arrivate da Torre Canne, Bisceglie, San Giorgio, Bari, Fasano, Molfetta, Monopoli e Porto Badisco.
Soprattutto a nord di Bari sono stati disposti anche alcuni divieti di balneazione nelle scorse settimane, dopo i report dell’Arpa locale e in seguito alle rilevazioni dell’Agenzia per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente.
Nelle scorse settimane però si è passati da una presenza molto abbondante a una abbondante. La densità di microalga rilevata nei primi 15 giorni di luglio era pari a 60.950 cellule per litro in colonna d’acqua, in diminuzione rispetto alla rilevazione di 111.339 cellule per litro fatta nelle ultime due settimane di giugno.
Sintomi e rischi per l’uomo causati da Ostreopsis Ovata
Rispetto alle persone, l’alga tossica produce conseguenze più gravi per stelle di mare, granchi, molluschi, ricci e altri organismi marini.
Il contatto diretto con gli uomini invece può portare a malesseri fastidiosi ma transitori: maggiore attenzione è consigliata alle persone fragili, già affette da problemi respiratori. Questi i sintomi principali:
- disturbi respiratori,
- cefalea,
- nausea,
- raffreddore;
- rinite;
- faringite;
- laringite;
- bronchite;
- tosse;
- irritazione cutanea;
- febbre;
- dermatite.
I sintomi possono manifestarsi anche in chi non viene a contatto con le acque del mare. La particella tossica infatti agisce per inalazione di aerosol marino, cioè di micro particelle presenti nell’aria e contenenti l’alga. Giorni di vento e mare mosso risultano dunque quelli più pericolosi.
Come comportarsi dopo il contatto con l’alga tossica
Nel caso in cui si venga a contatto con l’alga, ci sono delle dritte da seguire. Anzitutto si consiglia di evitare la balneazione e la permanenza sulle spiagge nelle zone in cui viene indicata la presenza di Ostreopsis Ovata.
Qualora si percepissero dei primi sintomi, basta spostarsi di alcune decine di metri per eliminare o attenuare il malessere. Qualora dovesse proseguire o aggravarsi, serve consultare il proprio medico curante o dirigersi al pronto soccorso.
Qualora infine si venisse a contatto con l’alga, sciacquare abbondantemente con acqua di mare e, se il fastidio non svanisce a breve, rivolgersi a un medico.