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Coronavirus, ancora morti. Ma l'esperto rassicura sulla fase 2

Il nuovo aumento dei morti in Lombardia ha destato qualche preoccupazione, ma l'epidemiologo Vittorio Demicheli ha disinnescato l'allarme

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Vittorio Demicheli, epidemiologo e direttore sanitario dell’Ats Lombardia, ha analizzato in un’intervista del Corriere della Sera i dati sui morti e i contagi di coronavirus emersi in questi giorni. L’esperto ha innanzitutto fornito una rassicurazione in merito al nuovo aumento di 111 vittime registrato ieri in Lombardia: “Nessun allarme, lo diciamo da settimane, anche ora che la situazione sta rientrando verso la normalità: il dato dei decessi sarà l’ultimo ad abbassarsi definitivamente”.

Demicheli: “Dato triste, ma meno preoccupante”

“E per certi versi, anche se è il dato più triste da comunicare, è anche l’ultimo degli indicatori che ci preoccupano in questo momento”, ha poi aggiunto Demicheli, precisando che ora il focus per il monitoraggio è sui nuovi casi per scongiurare nuove impennate di contagi.

“I morti di ieri – ha sottolineato l’esperto – sono persone che hanno contratto l’infezione un mese fa. Sono lunghe storie cliniche, non riguardano il presente. I casi di giovani ammalati la cui situazione è precipitata velocemente riguardano solo i momenti drammatici del passato”.

Demicheli: “Priorità è prepararsi a una seconda ondata”

Per Demicheli, la priorità adesso è prepararsi all’eventualità di una seconda ondata. I campanelli d’allarme sono le chiamate al 118, i flussi in pronto soccorso e i bollettini quotidiani.

Anche in merito alla fase 2 e alle conseguenze delle riaperture, Demicheli è stato rassicurante: “La curva di richiesta di interventi in questo senso è piatta. Anche se resta leggermente più alta dei tempi pre-epidemia. Ma non è detto che questa sia una cattiva notizia”.

Demicheli: “Ora possiamo curare anche i sospetti”

Questo aspetto risulta vantaggioso in quanto una maggiore attenzione ai sintomi anche più lievi può permettere segnalazioni preventive, evitando che la gente arrivi in ospedale in condizioni già compromesse. “Durante la fase di picco il 118 poteva gestire solo i casi più gravi, ora si possono curare meglio anche quelli che segnalano situazioni più lievi. L’attenzione è precoce, possiamo curare anche i sospetti“, ha precisato Demicheli.

La previsione di Demicheli sulle prossime settimane

L’esperto ha quindi fatto una previsione sulle prossime settimane, immaginando che ci saranno meno accessi al pronto soccorso, a fronte di un aumento di tamponi positivi nelle strutture ospedaliere. Poi Demicheli ha concluso: “Penso che il virus anche se in maniera ridotta sia ancora tra la popolazione. Ma più i giorni passano più possiamo sperare che il serbatoio sia sempre più piccolo per consentire una ripresa“.

Fase 2, i parrucchieri si preparano alla riapertura. Le immagini Fonte foto: ANSA
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