Coronavirus, Feltri: Sardine eliminate ma c'è razzismo su anziani
Il direttore di Libero Quotidiano sempre provocatorio difende gli anziani e attacca Conte e le sardine
Mai banale Vittorio Feltri resta sempre provocatorio nelle sue parole, anche sul coronavirus. Sia che scriva sulle colonne di Libero Quotidiano (che nulla a che fare con Libero.it, lo storico portale internet), che sui suoi profili social o che parli nelle trasmissioni che lo ospitano, il decano dei giornalisti se la prende un po’ con tutti, dalle sardine al Governo Conte passando per il malcostume di sottolineare il tasso di mortalità tra gli anziani del coronavirus con un po’ di insano nichilismo.
Ospite ieri sera di Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio su Rete4, Vittorio Feltri è stato autore del suo solito show di invettive. In particolare sul coronavirus ha detto: “Penso che tra qualche giorno i milanesi si saranno rotti le scatole del virus e ricominceranno a vivere come prima e come sempre. Ne ho la certezza”.
Ma la provocazione di Feltri è indirizzata verso altri: “Questo virus ha fatto anche qualcosa di buono: ha eliminato le Sardine di cui non si parla più se non per la fine che hanno fatto dalla Maria de Filippi con tutto il rispetto che si può avere per lei. Perché se uno finisce ad Amici e non in piazza o in parlamento vuol dire che è in punto di morte. Se poi il coronavirus ci aiuta anche a mandare via Conte, alé virus! avanti così!”
Altra polemica lanciata da Feltri contro il modo in cui l’informazione sta trattando i morti da coronavirus che finora sono solamente anziani con importanti patologie pregresse. “Contrordine: non è vero che non esista il razzismo. C’è e colpisce i vecchi. La prova consiste nel fatto che il virus uccide le persone su di età e ciò sembra consolare chi ha paura di Corona. Finché crepano i Matusalemme non è il caso di allarmarsi” ha scritto su Twitter.
Concetto ripreso a chiare lettere dallo stesso Feltri in un editoriale uscito oggi su Libero Quotidiano: “Chi ha compiuto 70 anni, o anche meno, è considerato una persona di scarso valore, un rincoglionito, di solito beone, indegno di far parte del consorzio civile. Mai quanto in questi giorni sono esplosi sentimenti ostili alla cosiddetta terza età”.