Coronavirus, la denuncia del sindaco di Casalpusterlengo

Non si placano le polemiche sul coronavirus, già terreno di scontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il governatore della Lombardia Attilio Fontana. A lanciare un’accusa al governo è, stavolta, il sindaco di Casalpusterlengo, uno dei paesi del Lodigiano isolato in seguito all’emergenza coronavirus. Raggiunto al telefono dall”Ansa’, Elia Delmiglio ha detto: “Ci sentiamo abbandonati dal governo per i ritardi con cui sono stati presi i provvedimenti”.

Il sindaco di Casalpusterlengo ha poi aggiunto: “Questo ha consentito alla gente già in periodo di emergenza coronavirus di andare e venire dalla zona rossa”.

Delmiglio ha spiegato: “Dall’annuncio all’effettiva entrata in vigore del decreto è passato quasi un giorno”.

Infine, il primo cittadino del paese lodigiano ha fatto un appello ad avere “attenzione al mondo produttivo” della zona.

La bozza della nuova ordinanza che il governo sta mettendo a punto per uniformare i comportamenti delle regioni, come anticipato da ‘Ansa’, prevede che tutti coloro che sono stati negli ultimi 14 giorni nelle zone ‘focolaio’ italiane, quindi nei 10 comuni lombardi e a Vo’ Euganeo, devono comunicarlo alla Asl che dispone la “sorveglianza sanitaria” e “l’isolamento fiduciario” nella propria abitazione.

Intanto, una nuova circolare del Centro Nazionale Sangue ha ordinato lo stop di 28 giorni alle donazioni di sangue per chi è stato dopo il 1° febbraio nei comuni in quarantena per il coronavirus.

Tra i comuni interessati dalla circolare al momento, oltre allo stesso Casalpusterlengo, figurano Bertonico, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini in Lombardia e Vò in Veneto.

Fonte foto: Ansa