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Coronavirus, gli anticorpi "potrebbero durare meno del previsto"

Secondo uno studio cinese, appena pubblicato da Nature, il calo sarebbe decisamente rapido: oltre il 70% in soli 3 mesi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Uno studio pubblicato il 18 giugno sulla rivista Nature, dal titolo ‘Clinical and immunological assessment of asymptomatic SARS-CoV-2 infections’ (tradotto: ‘Valutazione clinica e immunologica delle infezioni asintomatiche SARS-CoV-2), solleverebbe qualche preoccupazione circa la durata degli anticorpi nei guariti da Covid-19. La ricerca, condotta in Cina dall’Università di Medicina di Chongqing, avrebbe registrato un calo molto rapido: oltre il 70% in soli 3 mesi.

Anticorpi, rapido calo: cosa succede in chi guarisce

Lo studio è stato condotto su 37 pazienti sintomatici e altrettanti asintomatici.

I risultati hanno visto oltre il 90% dei soggetti registrare, in 2-3 mesi, un forte calo di anticorpi IgG. In media, la riduzione si è assestata oltre il 70% sia per i pazienti sintomatici sia per quelli asintomatici.

Il 40% degli asintomatici (il 12,9% degli individui sintomatici) è diventato anche sieronegativo per le IgG: non ne aveva più.

Cosa sono le IgG

Le IgG, acronimo di Immunoglobuline G, sono anticorpi prodotti dopo circa due settimane. Ci dicono se c’è stata un’infezione, ma soprattutto ci proteggono da una seconda anche se non si sa per quanto tempo e in che misura.

Si differiscono dalle IgM, Immunoglobuline M, che si manifestano entro la prima settimana dalla comparsa dei sintomi permettendo di confermare la diagnosi di infezione.

I test sierologici servono proprio a trovare sia le IgG sia le IgM.

I test sierologici sono affidabili? Scontro tra scienziati

Sull’affidabilità dei test sierologici si è scatenato un dibattito tra scienziati nel Regno Unito.

A metterla in dubbio, 14 accademici: hanno scritto una lettera, pubblicata sul British Medical Journal, in cui hanno sottolineato come i test non siano ancora in grado di verificare l’immunità prolungata.

A maggio il ministero della Salute britannico ha acquistato 10 milioni di test sugli anticorpi messi a disposizione a partire dagli operatori medico-sanitari.

Secondo i consulenti dell’esecutivo, si tratta di esami destinati ad avere un “ruolo sempre più importante” nella battaglia contro la pandemia. Ed è per questa affermazione che 14 studiosi hanno deciso di scrivere una lettera aperta.

Luminari come John Bell, professore dell’Università di Oxford e uno dei consulenti governativi, continuano comunque a ribadire che “dobbiamo sapere quanta gente è stata infettata, e l’unico modo per saperlo sono i test sierologici“.

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Coronavirus, quali sono i farmaci che si stanno sperimentando Fonte foto: Ansa
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