Coronavirus, è allarme nelle Rsa: il ministero allerta i Nas
Preoccupano i nuovi focolai nelle Rsa, alla luce di quanto visto nella prima ondata. Il ministero della Salute ha chiesto alle Regioni più controlli
Ad oggi su circa 12.500 ospiti delle oltre 300 residenze sanitarie assistenziali della Toscana 1.103 risultano positivi al coronavirus. E a loro si aggiungono circa 100 operatori contagiati. Dati preoccupanti, tanto che la Regione è al lavoro per predisporre un apposito piano per separare gli anziani contagiati dai negativi.
Lo ha annunciato, riporta l’Ansa, l’assessore toscano al sociale, Serena Spinelli: “I dati che ci arrivano dalle Rsa ci preoccupano. Su questo tema abbiamo concentrato la nostra attenzione fin dall’inizio. Stiamo lavorando con tutti gli attori del sistema, al fine di varare un piano complessivo che consenta una più certa separazione tra ospiti positivi e negativi”.
Dalla Toscana alla provincia di Como, dove a preoccupare è la casa per anziani di Olgiate Comasco: i contagiati superano l’80% di ospiti e operatori. Per questo la struttura ha deciso di chiudersi in una bolla sanitaria: nessuno potrà né entrare né uscire fatta eccezione per il personale che per esigenze familiari non può risiedere 24 ore al giorno nella Rsa.
Altri focolai sono scoppiati negli ultimi giorni a Foggia e Parma. Situazioni che hanno acceso un campanello d’allarme, per il timore che la seconda ondata della pandemia possa essere peggiore della prima nelle Rsa.
Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, tra il primo febbraio e la fine di aprile di quest’anno nelle residenze per anziani italiane ci sono stati 9.154 morti. Di questi, 680 (il 7,4%) erano risultati positivi al tampone. Mentre altri 3.092, il 33,8%, avevano avuto sintomi “simil-influenzali” ma non sono stati testati per il Covid-19.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il ministero della Salute ha allertato i carabinieri del Nas e inviato una circolare alle Regioni per chiedere di intensificare i controlli sul rispetto delle linee guida all’interno delle Rsa.
In particolare i controlli sul personale delle strutture e sui severi limiti imposti alle visite esterne. “È chiaro – ha detto la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa – che il contagio arriva dall’esterno. Ed è proprio per questo che serve la massima attenzione sul rispetto delle linee guida dell’Istituto superiore di sanità”.