Concerto Olbia, Salmo contrattacca Fedez e De Gregori lo difende
Il rapper ribatte alle accuse per il suo live e si scaglia su Fedez definendolo un "politico", gonfiando ancora di più il caso
Salmo reagisce dopo essere stato travolto dalle polemiche per il suo concerto improvvisato ad Olbia, che ha provocato assembramenti tra migliaia di persone e che ha portato all’apertura di un’inchiesta contro ignoti da parte della Procura di Tempio Pausania. Con una serie di storie su Instagram il rapper ha risposto duramente agli attacchi di Fedez spiegando l’iniziativa organizzata come raccolta fondi per gli incendi in Sardegna, ma nata come protesta contro le “regolette patetiche” e “ridicole” che “ha imposto lo Stato per i concerti”. E al suo fianco si è schierato anche Francesco De Gregori.
Concerto Olbia, Salmo contrattacca Fedez e De Gregori lo difende: la replica
Sul suo profilo Salmo ha spiegato di aver organizzato il concerto “sotto falso nome” confermando le dichiarazioni del Comune che aveva affermato di non essere a conoscenza della sua esibizione.
“Sulla locandina c’era scritto Dj Triplo non Salmo“, ha rivelato il cantante “gli organizzatori e quelli del comune non avevano idea di chi fosse Dj Triplo”, “non sapevano di trovarsi davanti 3-4 mila persone”.
Il rapper ha poi spiegato come alla base dell’iniziativa ci fosse la contestazione delle norme anti-Covid per gli spettacoli: “Perché dentro il concerto ti devi comportare in una certa maniera poi esci dal recinto e fai il ca… che ti pare. E allora non va bene” ha detto.
“A me – si è sfogato – non mi va di fare dei live in maniera molto triste e vedere le persone sedute, distanziate e con la mascherina. Io non ci sto. Ok? Ho fatto l’ipocrita e lo stro… lo so, però mi sono battuto per le mie idee, perché le regole non vanno bene”.
“Ora sarò sincero con voi, ragazzi: sapevo benissimo di andare incontro ad una marea di m… ma non me ne fregava un ca… Ora che io abbia fatto una cazzata è discutibile, perché il live è stato fatto sotto una ruota panoramica, a dieci metri dal corso, dove, visto che è una zona turistica, ci saranno minimo diecimila persone al giorno in giro, tutte ammassate, senza mascherina, anche perché l’obbligo della mascherina in pubblico non c’è più.” ha aggiunto.
“Se io fossi andato al corso e mi fossi affacciato ad una finestra sarebbe stato uguale. Quindi quali sono le regole che ho infranto? Quali sarebbero le regole previste per un concerto all’aperto senza recinzione, senza ingressi, senza biglietti, accessibile a tutti, accanto al centro, in una zona turistica?”, si chiede il rapper.
Concerto Olbia, Salmo risponde alle polemiche: l’attacco a Fedez
Nella sua lunga rivendicazione sui social Salmo attacca i colleghi che l’hanno criticato accusandoli di non avere il coraggio di battersi per la musica e di stare nelle “villette, a collezionare i vostri ca… di vestiti Versace e Gucci e a sbattervene le pa…”.
E qui la controffensiva nei confronti dell’artista che l’ha criticato di più: “Fedez, non ho aderito alle tue iniziative seppur giuste perché mi stai sul ca…! E io questa cosa non te l’ho mai nascosta. Però penso tu sia un ottimo politico. Se bravissimo come politico ed è quello che devi fare. Te lo auguro. Ecco perché ti ho chiesto un consiglio su come organizzare la raccolta fondi per aiutare la Sardegna. Perché il quello tu sei bravissimo. Però, sono sincero, non volevo avere a che fare niente con te. Questa è la verità”.
Concerto Olbia, Salmo risponde alle polemiche: la difesa di De Gregori
Sulla vicenda è intervenuto anche Francesco De Gregori che ha detto la sua a sostegno dell’idea di del rapper sardo: “Su Salmo dobbiamo riflettere e non semplicemente condannare la sua trasgressione alle regole” ha detto il principe della canzone italiana.
“Io gli sono comunque grato per aver richiamato l’attenzione sul fatto che per una partita di calcio si possa stare in 15.000 in uno stadio mentre per i concerti all’aperto c’è un limite di 1000 persone sedute e distanziate” ha scritto in posto riferendosi a Salmo.
“A che serve allora il green pass? Tutte le polemiche e tutta la fatica per ottenerlo? Questa limitazione è profondamente ingiusta e mortifica la nostra dignità professionale. Dimostra purtroppo ancora una volta che chi è chiamato a decidere non ha nessun rispetto e nessuna attenzione per la musica ‘leggera’ e per il nostro pubblico”, è il punto di vista di De Gregori.