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Cercavano di vendere a Fabrizio Corona file riservati su Messina Denaro: arrestati carabiniere e politico

Un carabiniere e un consigliere comunale di Mazara del Vallo sono accusati di aver tentato di vendere file riservati sulla cattura di Messina Denaro

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Hanno tentato di vendere al fotografo Fabrizio Corona documenti segreti sulla cattura del boss Matteo Messina Denaro. Per questo sono stati arrestati a Mazara del Vallo un carabiniere e un politico, consigliere comunale. Il re dei paparazzi aveva parlato di uno “scoop pazzesco”.

Arrestati carabiniere e consigliere comunale a Mazara del Vallo

Come riporta Ansa, alle prime ore di giovedì 20 luglio sono stati arrestati e posti ai domiciliari un maresciallo dei carabinieri e un consigliere comunale di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani.

Secondo l’accusa, i due si erano proposti di guadagnare decine di migliaia di euro con la vendita di una serie di documenti riservati relativi alle indagini sulla cattura dell’ex superlatitante Matteo Messina Denaro. Per farlo si sarebbero rivolti a Fabrizio Corona.

A condurre le indagini che hanno portato ai due arresti i carabinieri di Palermo e di Trapani, coordinati dalla procura del capoluogo siciliano.

Le accuse

Il militare, Luigi Pirollo, in servizio al nucleo Operativo della Compagnia di Mazara del Vallo, è accusato di accesso abusivo al sistema informatico e violazione del segreto d’ufficio; il consigliere comunale suo complice, Giorgio Randazzo, di ricettazione.

Secondo la ricostruzione dei pm, il carabiniere si sarebbe introdotto illegalmente nel sistema informativo dell’Arma, facendo una copia di 786 file riservati relativi alle indagini sulla cattura di Messina Denaro, e li ha consegnati a Randazzo. Quest’ultimo ha contattato Corona e ha cercato di vendergli i documenti.

Cercavano di vendere a Fabrizio Corona file riservati su Messina Denaro: arrestati carabiniere e politicoFonte foto: ANSA
 Matteo Messina Denaro è stato catturato a Palermo il 16 gennaio scorso

Il fotografo risulta indagato a piede libero per tentata ricettazione: la sua casa milanese è stata perquisita dagli investigatori.

Le indagini

Che qualcosa bollisse in pentola gli investigatori lo sospettavano da tempo, dopo che Corona era riuscito ad ottenere una serie di messaggi vocali inviati da Messina Denaro ad una sua amica conosciuta in clinica. Messaggi che erano finiti in prima serata a Non è l’arena di Massimo Giletti.

La circostanza aveva gli inquirenti a mettere sotto controllo il telefono di Corona. In una delle conversazioni intercettate, che risale al 2 maggio scorso, il fotografo aveva parlato di uno “scoop pazzesco” di cui era in possesso un consigliere comunale.

Il cerchio sulle indagini si è chiuso quando il direttore di un quotidiano online si è presentato alla polizia di Palermo per consegnare copia dei file che gli erano stati offerti e raccontando tutto.

Secondo quanto ricostruito, Corona aveva organizzato un incontro per la vendita dei file con il consigliere comunale e l’amico giornalista. Questi però non aveva abboccato e con uno stratagemma era riuscito a copiare i file di nascosto.

Sono quindi scattate le indagini che hanno portato alla luce l’intero piano e all’identificazione dell’autore del furto dei documenti.

corona-file-messina-denaro Fonte foto: ANSA
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