Confermato ergastolo a Matteo Messina Denaro per le stragi 1992 nel giorno di Paolo Borsellino e Via D'Amelio
Matteo Messina Denaro condannato all'ergastolo in appello per le stragi '92: è accusato di essere tra i mandanti. La sentenza nel giorno di Borsellino
Matteo Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo per le stragi del 1992, che hanno portato all’uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, oltre alla moglie del primo e agli agenti della scorta di entrambi. La conferma della condanna nel processo d’appello da parte dei giudici del Tribunale di Caltanissetta, dopo quella di primo grado, arriva proprio il 19 luglio 2023, 31 anni dopo la strage di Via D’Amelio.
- Confermato l'ergastolo
- Messina Denaro e l'ennesima rinuncia a comparire
- I complimenti del boss al suo avvocato
- Il legale della famiglia Borsellino
- L'avvocato del boss
Confermato l’ergastolo
La Corte d’assise d’appello di Caltanissetta ha confermato la condanna all’ergastolo del boss Matteo Messina Denaro, accusato di essere stato uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio.
Accolta la richiesta avanzata dai procuratori generali Antonino Patti, Fabiola Furnari e Gaetano Bono.
La sedia lasciata vuota da Messina Denaro, che ha rinunciato a comparire anche nell’ultima udienza del processo d’appello a suo carico
Messina Denaro e l’ennesima rinuncia a comparire
Nella mattina di mercoledì 19 luglio, in occasione dell’ultima udienza prima della sentenza del processo d’appello, Matteo Messina Denaro aveva rinunciato ancora una volta a comparire. Scelta ripetuta anche al momento della lettura della sentenza.
Per lui, imputato come mandante delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, nel processo che si celebra al Tribunale di Caltanissetta, la Corte d’assise d’appello presieduta da Maria Carmela Giannazzo aveva predisposto un collegamento dal carcere a L’Aquila, dove il boss – da gennaio – sta scontando l’ergastolo.
Il procuratore Antonino Patti, a conclusione della sua requisitoria ha chiesto la conferma della condanna.
I complimenti del boss al suo avvocato
L’avvocato d’ufficio del boss, Adriana Vella, aveva invece chiesto l’assoluzione dell’imputato.
Dopo l’arringa, Messina Denaro aveva inoltre scritto un telegramma alla sua legale, complimentandosi e chiedendo la disponibilità ad avere un colloquio telefonico, che poi non si sarebbe comunque svolto.
La comunicazione inviata dal capomafia si sarebbe chiusa, secondo quanto riferito dall’Ansa, con “Buona vita. Del poco che so mi è piaciuta la sua arringa“.
Il legale della famiglia Borsellino
“Avere la conferma dell’ergastolo per l’ultimo grande stragista per noi è motivo di grande soddisfazione. Ancora una volta lo Stato italiano ha esercitato la sua potestà punitiva e noi non possiamo che essere soddisfatti del risultato. Con la sentenza di oggi, benché ancora non definitiva ma è un tassello importantissimo, la stagione corleonese può dirsi chiusa”. Lo ha detto all’Adnkronos l’avvocato Fabio Trizzino, legale della famiglia Borsellino, commentando il dispositivo del Tribunale di Caltanissetta.
L’avvocato del boss
Adriana Vella dopo la sentenza: “È stata pronunciata e come tale va rispettata. Fermo restando la possibilità, prevista dal nostro ordinamento, di poterla impugnare. Dobbiamo conoscere le motivazioni di questa condanna, ma resta ferma la mia convinzione sull’assenza di elementi sufficienti per ritenere confermata la responsabilità di Matteo Messina Denaro in ordine alla deliberazione del piano stragista che comprende anche le stragi di Capaci e via D’Amelio, cioè quelle che vengono contestate in questo processo”.
Sull’assenza dell’imputato: “Non dobbiamo dimenticare che Matteo Messina Denaro è un malato oncologico, sta male e credo che anche i suoi problemi di salute e le sue condizioni fisiche non gli abbiano consentito di partecipare alle udienze. Con lui non ho mai parlato. Ho ricevuto soltanto un telegramma da parte sua dove mi chiedeva se fossi disponibile a un colloquio con lui che, però, non è mai avvenuto e di ciò non conosco le ragioni”.