Stragi del '92, ergastolo per il boss latitante Messina Denaro
Il boss mafioso Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993, è stato condannato all'ergastolo per le stragi di Capaci e via D'Amelio
Il boss mafioso Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993, è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Caltanissetta per le stragi del ’92 di Capaci e via D’Amelio che costarono la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e agli agenti delle loro scorte. Ne dà notizia l’Ansa.
Capo della mafia trapanese, Messina Denaro, ricercato dal 1993, è stato tra i responsabili della linea stragista di Cosa nostra imposta dai corleonesi di Totò Riina.
Secondo l’accusa, sostenuta in aula dal procuratore aggiunto Gabriele Paci, avrebbe determinato all’interno di Cosa nostra “un clima di unanimità senza il quale il capomafia corleonese Totò Riina non avrebbe potuto portare avanti i suoi piani stragisti, se non a rischio di una guerra di mafia”.
“Non è sostenibile – ha spiegato il magistrato – che Totò Riina avrebbe comunque intrapreso quella strada senza avere il consenso di Cosa nostra, perchè se ci fosse stato il dissenso dei vertici di una delle province ci sarebbe stata una guerra”.
La storia di quegli anni, dunque non sarebbe stata la stessa se Messina Denaro non avesse appoggiato la linea del padrino corleonese e se non avesse aiutato Riina a stroncare sul nascere le voci del dissenso interno.
La Corte d’Assise ha disposto anche risarcimenti immediatamente esecutivi per tutte le parti civili. Alle vedove e ai figli delle vittime sono stati liquidati 500mila euro ciascuno, 300mila ai fratelli, mentre ai nipoti somme tra i 10 e i 50mila euro. Centomila euro sono andati ai tre superstiti degli attentati di Capaci e Via D’Amelio: Angelo Corbo, Giuseppe Costanza e Antonio Vullo.
Quello che si è concluso martedì sera a Caltanissetta è il terzo processo che si celebra per la strage di Capaci e il quinto celebrato per la strage di via D’Amelio. Negli altri procedimenti sono stati condannati a vario titolo capimafia ed esecutori materiali dei due attentati.