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Caos Concerti: sì alle restrizioni e c'è chi va all'estero

Se non vedremo i grandi concerti in stile Vasco, Ligabue e Tiziano Ferro in tanti si organizzano, in Italia secondo le restrizioni o all'Est Europa

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Tra i tanti settori bloccati a lungo dal coronavirus c’è sicuramente il mondo dello spettacolo. Della musica in particolare con l’impossibilità di organizzare concerti. Decisione che ha mandato in stallo il comparto costretto ad annullare la quasi totalità degli eventi.

Ma c’è chi vuole comunque provare la strada del concerto “minimal” previsto dal governo, all’aperto per massimo mille persone. Mentre c’è più libertà per i concerti all’estero. E sono i “vecchicantanti a farla da padrone con il loro grosso seguito soprattutto tra gli emigranti nei paesi dell’est da Toto Cutugno ai Ricchi e Poveri freschi di reunion.

La cancellazione di diverse date da parte delle case discografiche multinazionali costrette a fermare grandi eventi come quelli di Vasco Rossi, Tiziano Ferro o Ligabue ha creato non poche polemiche. Da una parte ci sono le strutture indipendenti che vorrebbero comunque sfruttare la possibilità di fare concerti all’aperto con un massimo di 1.000 persone all’aperto, sedute, distanziate, magari moltiplicando le date.

Francesco Barbaro, fondatore di OTR, una delle agenzie live di maggior rilievo in Italia, che ha nel suo roster nomi come Daniele Silvestri, Max Gazzè, Carmen Consoli, Carl Brave, Diodato, Levante, Irene Grandi in una recente intervista all’Adnkronos ha caldeggiato questa prospettiva per i suoi artisti.

Dall’altra parte c’è chi non si pone il problema volgendo lo sguardo all’estero. E’ il caso di Danilo Mancuso, fondatore di DM Produzioni, società di management e discografia che lavora con gli artisti italiani famosi nel mercato estero. Tra questi per esempio Toto Cutugno e I Ricchi e Poveri per i quali già alcuni Paesi dell’Est, il Kazakistan, l’Armenia, l’Azerbaigian, i Paesi Baltici, oltre ad alcuni stati europei tra i quali la Germania “attendono solo il nostro via libera, in ottemperanza alle prescrizioni italiane in tema di mobilità internazionale, per ufficializzare le esibizioni“, spiega il produttore.

Great Orchestra of Christmas Charity Fonte foto: Ansa
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