Concerti annullati, Codacons contro i voucher: "Pratica illegale"
Associazione dei consumatori si scaglia contro i buoni d'acquisto al posto dei rimborsi. Chieste le dimissioni di Dario Franceschini
Più rimborsi, meno “buoni”. Il Codacons scende ancora una volta in campo. Stavolta nel mirino ci finiscono gli organizzatori dei concerti annullati per l’emergenza coronavirus. E nello specifico le modalità con cui le persone verranno rimborsate dei biglietti già acquistati. I voucher non piacciono all’associazione dei consumatori che ha minacciato di adire vie legali ed esposti fino alla Commissione Europea. Arrivando a chiedere le dimissioni del ministro della cultura Franceschini.
Come comunicato largamente nelle ultime ore, il coronavirus prima, il lockdown dopo e adesso le ristrette linee guida sull’organizzazione di eventi, hanno costretto la quasi totalità degli organizzatori di concerti ad annullare i propri appuntamenti primaverili ed estivi.
Ma tutti quelli che avevano, per tempo, prenotato e pagati i biglietti per concerti, rappresentazioni e quant’altro? Quasi nessuno oramai rimborsa i biglietti venduti. Anzi, forti, di quanto contenuto nel Decreto Rilancio, gli organizzatori propongono voucher e/o buoni d’acquisto per altri eventi che si terranno da settembre in poi, sperando si torni alla normalità.
Codacons sul piede di guerra. Dopo l’esposto contro il crowdfunding di Fedez e Ferragni e la guerra all’aumento dei prezzi, l’associazione dei consumatori si scaglia contro il Governo: “Un po’ come se un consumatore acquistasse una automobile, e al suo posto gli venisse concesso un buono per acquistare una barca, nonostante l’acquirente non sappia nuotare o non ami il mare – dice il presidente Carlo Rienzi-. Di fronte a tale situazione il Ministro della Cultura Franceschini farebbe bene a dimettersi!”