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Omicidio di Bolzano: l'inquietante confessione di Benno Neumair

La Procura di Bolzano ha reso pubblici i verbali delle confessioni di Benno Neumair, che ha ricostruito nei dettagli l'omicidio dei genitori

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Venti minuti di follia. Tanto è bastato per cambiare il destino della famiglia Neumair. I verbali resi pubblici dalla trasmissione Quarto Grado dipingono un quadro inquietante sul delitto dei coniugi di Bolzano, uccisi dal figlio Benno. Il 31enne ha raccontato che “papà mi rinfacciava che non valevo niente. Era uscito fuori il discorso delle mie responsabilità, e mia sorella. Mi sono sentito così alle strette, così senza una via d’uscita. Mi sono rifugiato in camera e sono stato incalzato, anche se volevo stare in pace. Volevo solo il silenzio. L’ho zittito, ho preso dalla bacinella di plastica dove ho gli attrezzi la prima corda di arrampicata che ho trovato”, ha riferito l’uomo agli inquirenti.

Omicidio di Bolzano, la confessione di Benno: il litigio con il padre

Benno Neumair si trova in carcere con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Negli interrogatori rilasciati alla Procura di Bolzano ha raccontato nei dettagli cosa è successo il 4 gennaio, dopo una giornata di litigi con il padre Peter. Dopo aver ucciso i genitori in casa, il 31enne ha caricato i loro corpi nel bagagliaio della macchina per poi gettarli nelle acque del fiume Adige.

“Mio padre mi rimproverava che dovevo aiutare di più a casa. Sono andato in camera mia per non dover più discutere, come spesso accadeva”, ha sottolineato l’ex personal trainer. Poi “è scoppiata una discussione sui soldi. Io ho sempre dato 350 euro per l’affitto ai miei genitori, già da quando sono tornato a Bolzano”.

“Mio padre voleva che prendessi l’appartamento di sotto, altrimenti mi avrebbe chiesto 700 euro a partire da gennaio, ovvero un terzo dell’affitto perché eravamo tre adulti. Io risposi che non era giusto. Mio padre insisteva che dovevo uscire di casa. Che mia sorella, al contrario, si pagava da sola un appartamento in Germania. Io mi sentivo male dentro“, al punto da commettere l’omicidio.

Bolzano, la confessione di Benno Neumair: così ha ucciso i genitori

“Eravamo in corridoio. Siamo cascati insieme per terra. Non so se l’ho strozzato da dietro o da davanti. Ricordo solo che ho stretto molto forte. Poi sono rimasto seduto, o sdraiato in corridoio. Ricordo che in quel momento è suonato il mio cellulare, probabilmente ho risposto. Poi ricordo che mi sono di nuovo agitato, sentendo il rumore del cellulare e poi, subito dopo, il rumore del chiavistello. Mi sono mosso verso la porta, è entrata la mamma, avevo ancora il cordino in mano e mi è venuto di fare la stessa roba, senza nemmeno salutarla”, ha raccontato.

Come sottolineato nel servizio di Quarto grado, l’autopsia sul corpo di Laura Petrelli, emerso dalle acque del fiume il 6 febbraio, ha confermato la versione di Benno Neumair. La donna è stata strangolata a morte.

Omicidio di Bolzano, la confessione di Benno: le ombre sui cellulari

“Il cellulare della mamma era caduto per terra. Ho avuto paura, mi sono messo i pantaloni, sono uscito col cellulare della mamma e con quello del papà che aveva lo schermo scheggiato. Ho indossato il giaccone blu, sono uscito a piedi. Poi sono rientrato a casa, ho preso la bici, ho iniziato a pedalare fino all’altezza di ponte Roma, dove mi hanno salutato due conoscenti sudamericani e mi sono fermato”, ha raccontato ancora.

“Mi sono reso conto, in quel momento, di avere freddo. Ho chiesto ai sudamericani se avevano marijuana. Non avevo soldi, quindi non ho comprato nulla. Ho lanciato dalla pista ciclabile i cellulari, tra il ponte di legno e il ponte Roma, verso il fiume. Ma non so se sono finiti nel fiume, o se sono rimasti sull’argine”, ha riferito agli investigatori.

Dopo aver pensato a una fuga, addirittura in un altro continente, Benno Neumair è tornato a casa. “C’era il corpo della mamma all’ingresso. Sono andato in bagno, ho acceso la stufa per riscaldarmi. Lì c’erano i pantaloni miei, che avevo indossato in precedenza, con dentro il mio telefono. Ho telefonato alla mamma. Ero contento che il telefono squillasse, perché poteva significare che mi fossi sognato tutto“. Anche la sorella Madè ha attaccato il 31enne con una lettera molto dura.

Benno Neumair confessa l'omicidio dei genitori: le tappe del caso Fonte foto: ANSA
Benno Neumair confessa l'omicidio dei genitori: le tappe del caso
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