Coppia Bolzano, le sferzanti parole della sorella di Benno
Madè Neumair, la sorella di Benno, ha commentato amaramente la confessione dell'omicidio dei genitori da parte del fratello
Benno Neumair ha confessato l’omicidio dei genitori. La svolta nel caso della coppia di coniugi di Bolzano è stata resa nota il 9 marzo, dopo più di due mesi dalla scomparsa di Laura Perselli e Peter Neumair (il cui corpo non è stato ancora ritrovato). A commentare la confessione di Benno è la sorella Madè Neumair, che in una lettera inviata dal suo avvocato ha riversato tutta la propria amarezza.
“La confessione di Benno non è un traguardo – ha affermato la donna, come riporta La Repubblica – in questo momento per me rappresenta semplicemente un’ulteriore svolta che forse faciliterà il nostro percorso in quello che fino a ieri vedevo davanti a me come un processo puramente indiziario”.
Per la donna, la responsabilità di Benno era stata lampante fin da subito: “Il fatto che Benno abbia ucciso a sangue freddo la mia mamma il mio papà la sera del 4 gennaio per me è stato violentemente e dolorosamente evidente fin dal primo pomeriggio del 5 gennaio, come sanno gli inquirenti e le persone a me più care”.
“Ho vissuto i primi giorni – ha raccontato Madè Neumair – con le immagini in televisione di un Benno a braccia larghe che si appoggiava alla balaustra della terrazza dei miei genitori, scrutando arrogantemente in basso verso i giornalisti e i carabinieri, poco dopo lamentandosi con me al telefono su quanto fosse nauseato e irritato da tutte le ‘strane domande’, sentendo nelle varie interviste la sua voce gelida fabbricare spontanee teorie depistanti e palesi menzogne“.
Le parole della sorella di Benno sono taglienti e non sembrano lasciar spazio ad alcuna forma d’indulgenza: “Non credo a un sentimento di pentimento da parte di Benno, e ci vuole ben poco a capire che la sua confessione, resa immediatamente dopo il ritrovamento del corpo senza vita di una delle sue due vittime che presentava ovvi segni di violenza, fosse a quel punto un passo dovuto al quadro indiziario a suo carico e non l’effetto di una dissoluzione di schianto, di tutte le difese di negazione e di rimozione, attuate nelle settimane successive ai fatti. Negazione e rimozione mi appaiono ben poco compatibili con l’intensa attività di mio fratello di depistare e inquinare in maniera calcolata e lucida le prove a suo carico”.
La chiosa finale è colma di dolore, ma anche di speranza: “Il 4 gennaio ho provato sulla mia pelle che il bene non sempre vince il male, che l’amore di una mamma e di un papà non può non bastare, che le parole giuste spesso non ci sono, che nessuna possibile condanna potrà mai compensare quello che in poche ore mi è stato tolto a mani nude. Credo però ancora fermamente che la verità possa e debba vincere“.
Madè Neumair ha concluso con un ringraziamento: “Il mio cuore in questo momento è colmo dell’amore che sento fortemente per i miei genitori, della gratitudine nei confronti dell’Arma, degli inquirenti e dei miei legali, della vicinanza che sento per la mia famiglia da parte di un mondo intero, del bene e della luce che riesco a vedere nonostante tutto nella mia vita, ‘della vita che vuole la vita’, come diceva sempre mia mamma”.