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Occupazione anti Green pass, Barillari e Cunial lasciano Regione Lazio

La parlamentare Sara Cunial e il consigliere Davide Barillari, noti per le loro posizioni no vax, erano entrati senza Green pass dentro la Regione

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Davide Barillari, consigliere della Regione Lazio, ex M5s e fondatore di R2020, e la deputata Sara Cunial, ex pentastellata passata al Gruppo Misto,  avrebbero lasciato gli uffici del Consiglio della Regione Lazio dove da giovedì sera si erano “barricati” come segno di protesta verso l’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro. Lo riporta ‘TgCom24’, secondo cui, probabilmente, la decisione di lasciare gli uffici potrebbe essere arrivata anche per non incorrere nella denuncia di interruzione di pubblico servizio. L’ufficio verrà sanificato come da disposizione.

I due avevano annunciato di aver occupato gli uffici della Regione Lazio per dare “un segnale forte di resistenza e solidarietà nei confronti di tutti quei lavoratori che da oggi vedranno calpestati i loro diritti e la loro dignità” a causa dell’estensione dell’obbligo del Green pass a tutti i lavoratori.

Il consigliere sui social ha dichiarato di essere entrato nel proprio ufficio “senza Green pass e senza tampone. Da questo momento aspetto le forze dell’ordine che mi dicano che non posso più stare nel mio ufficio a lavorare, aspetto che le autorità di questo Stato, che dovrebbero difendere la Costituzione della Repubblica Italiana”.

“Mi vengano a prendere per farmi uscire con la forza. Io non opporrò resistenza. Il mio è un atto simbolico, politico, istituzionale, per svegliare le coscienze. Io rispetto la Costituzione Italiana”, ha continuato ancora.

La deputata Cunial e il consigliere Barillari (ex M5s) contro il Green pass: le motivazioni

Attraverso un comunicato stampa congiunto, Sara Cunial e Davide Barillari hanno ricordato che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” e che “la libertà personale è inviolabile. Questa è la nostra Costituzione e tutti i cittadini e gli organi dello Stato sono chiamati a osservarla fedelmente. E noi siamo qui per questo”.

“Migliaia di persone sono morte per veder riconosciuti questi diritti. Noi siamo qui oggi per onorarne la memoria e per difendere con ogni mezzo quei diritti che giorno dopo giorno ci vengono vergognosamente strappati. Il nostro lavoro, la nostra vita, la nostra dignità non sono barattabili. Noi non siamo in vendita“, si legge ancora nella nota di R2020.

Non ci piegheremo ad alcun bieco, vile e oltraggioso ricatto qual è quello che si sta compiendo in queste ora chiedendo a milioni di lavoratori italiani di rinunciare al proprio posto o alla propria integrità. Non avete fatto i conti però con il popolo italiano, con i milioni di cittadini pronti a resistere e a lottare”, hanno continuato i due.

“Tantissime persone oggi sciopereranno o non si presenteranno al lavoro. Esigono ascolto e rispetto. Noi siamo qui a rappresentarle. Siamo con loro in questa battaglia. Siamo stati eletti per questo. Per dar voce ai nostri elettori. Anche e soprattutto se questi sono minoranze”, hanno dichiarato la deputata e il consigliere.

“I diritti concessi ai pochi, in cambio di qualcosa, si chiamano privilegi. E uno Stato che si erge su questo principio si chiama dittatura. Non possiamo permetterlo. Ci dovranno portare via con la forza, calpestando fino all’ultimo brandello della legislazione italiana, se vorranno metterci a tacere. In caso contrario noi saremo qui, a dimostrare che ad alzare la testa e a dire no a tutto questo siamo in tanti e saremo sempre di più”, hanno poi concluso.

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